Il Portogallo é l’unica nazione al mondo che ha istituito una festa nazionale per commemorare il suo più grande poeta: Luís de Camões. La storia e il significato di una commemorazione che coincide con il Giorno del Portogallo e delle Comunità Portoghesi.
“Solo a Lisbona – scrive Enrique Vila Matas – si può vedere un azzurro di azzurri, un colore che stordisce. Lo vide Pedro Tamen, che lo cantò cosi: «Vi parlo dall’alto, da dove/ aggiungo azzurro di molti colori/ all’altro azzurro che i vostri occhi vedono». È un azzurro che si affaccia sull’Atlantico e vi si confonde: questo balcone sul grande oceano, questa Lisbona luminosa ed enigmatica, Cardoso Pires la vide posata sul Tago come
una città che naviga, perché non a caso ci sono onde di mare aperto disegnate sulle sue strade, e ci sono àncore e sirene”.
Lisbona, sospesa fra terra e oceano, è un luogo "dove tutto termina e finisce l’Europa", una specie di
finis terrae aperta per secoli sull’ignoto. Non solo una città, ma una nave alla fonda pronta a salpare, verso la scoperta di nuovi mondi, l’incontro con altre Genti. Nessuno più di Luís de Camões ne seppe interpretare e cantare il
destino, la sua profonda inquietudine spirituale e morale, cogliendone anche la grandezza estetica e lo straordinario carattere epico. Camões è riuscito a trasformare lo spirito, la storia e il
destino di questa città nel mito della fondazione di un intero paese. Un mito che egli stesso impersonò con la sua ricca e tumultuosa esperienza, navigando per mari sconfinati, fino a raggiungere l’Oriente, dove visse a lungo vagando fra l’India, la Cina e l’Indocina. In un naufragio alla foce del fiume Mekong (1559) perdette ogni suo avere, ma riuscì a salvare il manoscritto del suo capolavoro,
Os Lusíadas (
I Lusiadi), che diventerà il poema epico nazionale del Portogallo. Una leggenda nella leggenda che consegna il capolavoro di Camões al cuore stesso della mitologia del suo paese. Il poema narra delle grandi esplorazioni geografiche realizzate tra il XV e XVI secolo, ponendo al centro la scoperta della via marittima per l'India compiuta da Vasco de Gama, ma il tema generale del poema è l’intera storia del Portogallo, il racconto leggendario della nascita di una nazione, dove gli eroi del mare si alternano a divinità e personaggi mitologici. L’ideologia di Camões è senz’altro militaresca e aristocratica, ma l’idea della patria come unità linguistica e culturale è già tutta moderna, così come la vittoria dell’uomo sugli dei assume il significato di una liberazione, sulla rotta che dal Rinascimento conduce all’Illuminismo.
Non sorprende allora che siano stati i Repubblicani di Lisbona a istituire il
Giorno di Camões nel 1910, e che nel tempo tale ricorrenza sia divenuta festa nazionale, arricchendosi di ulteriori significati: oggi il giorno della commemorazione del poeta è accomunata al
Giorno del Portogallo e delle Comunità Portoghesi. Ma la storia di questa celebrazione è molto controversa ed è stata determinata dagli avvenimenti, talvolta drammatici, che hanno caratterizzato la storia portoghese del secolo scorso. Tutto cominciò con la proclamazione della Repubblica del Portogallo, avvenuta il 5 ottobre 1910. Pochi giorni dopo, fu emesso un decreto che riformò il calendario delle feste nazionali. Il provvedimento, datato 12 ottobre, abolì alcune festività, soprattutto di carattere religioso, in nome di una maggiore laicità dello Stato. Le ricorrenze fissate da questo decreto furono quella del primo gennaio, Giorno della Fraternità Universale; il 31 gennaio, giorno della rivoluzione di Oporto, consacrato ai Martiri della Repubblica; il primo dicembre, Giorno dell’Indipendenza e della Bandiera; e il 25 dicembre, che nelle intenzioni del legislatore doveva essere considerato il Giorno della Famiglia, nel tentativo di laicizzare anche la festa religiosa del Natale.
Un decreto successivo, datato 12 giugno, riconosceva alla Amministrazioni locali (
municípios e
concelhos) la possibilità di scegliere un giorno dell’anno per la celebrazione di una festa o commemorazione locale. Fu in seguito a questo provvedimento, che diede origine alle feste municipali (
feriados municipais), che la città di Lisbona dedicò il 10 giugno, giorno della morte di Luís de Camões, alla commemorazione del poeta.
Camões rappresenta lo splendore del genio portoghese, la massima gloria letteraria della Patria. Era essenzialmente questo il significato dato dai Repubblicani alla celebrazione del 10 giugno, nonostante, in origine, fosse solo una festa “municipale”. Istituendo questa ricorrenza, i Repubblicani di Lisbona intendevano inoltre rievocare la gloriosa giornata delle commemorazioni camoniane del 1880, una delle prime manifestazioni di massa dei Repubblicani sotto la monarchia.
La ricorrenza del 10 giugno venne particolarmente esaltata dallo Stato Nuovo (
Estado Novo), il regime instaurato nel 1933 da António de Oliveira Salazar, che la trasformò in festa nazionale. Il regime diffuse la celebrazione della festa in tutto il Paese attraverso una massiccia azione di propaganda, ma stravolgendone il significato originario. Era tipico del regime di Salazar appropriarsi di alcuni eroi o simboli della Repubblica, riproponendoli in chiave nazionalista. Accadde così che il
Giorno di Camões divenne una commemorazione storica collettiva strumentalizzata dalla propaganda di regime. Nel 1944, in occasione dell’inaugurazione dello Stadio Nazionale (
Estádio Nacional), Salazar indicò il 10 giugno come
Giorno della Razza, quella portoghese, e nel 1963 la consacrò alla Forze Armate per celebrare la guerra e il potere coloniali. Valori molto lontani dallo spirito positivista, libertario e laico dei Repubblicani che avevano istituito la giornata della commemorazione del sommo poeta portoghese.
Dopo la Rivoluzione dei Garofani, avvenuta il 25 aprile 1974, il 10 giugno recuperò il suo valore originario, e oggi il Giorno di Camões è anche il Giorno del Portogallo e delle Comunità Portoghesi, e non più il Giorno della Razza. Le Comunità di Portoghesi presenti nel mondo sono soprattutto il risultato dei massicci flussi emigratori degli anni sessanta e settanta. Un fenomeno epocale mai riconosciuto pubblicamente dal regime di Salazar, e dovuto spesso a ragioni di sopravvivenza, ma non solo. In tanti lasciarono il Portogallo per sfuggire alla repressione del regime e agli orrori della guerra coloniale.
Per concludere, possiamo affermare che i Portoghesi hanno un particolare amore per la storia e la letteratura del loro paese, al punto che il Portogallo é forse l’unica nazione al mondo che ha istituito una festa nazionale per commemorare il suo più grande poeta.
L’opera di Luís de Camões illumina il Portogallo di una luce che raggiunge gli estremi confini del globo terracqueo, e ancora oggi il suo nome è sinonimo di avventura, scoperta, libertà e universalità. Un “luogo” da frequentare per scoprire, parafrasando Enrique Vila Matas, “che ci siamo già stati prima di esserci mai andati”. E noi l’amiamo anche per questo.
Domenico Condito
Le foto contenute nell'articolo, ad eccezione di quella relativa al monumento dedicato a Luís de Camões a Lisbona (fonte
Wikipedia), sono di Laura Za ©, cofondatrice della nostra Associazione.
Muito obrigado!