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venerdì 29 ottobre 2010
giovedì 28 ottobre 2010
Leonor M. Vale, Scultura barocca italiana in Portogallo
Igreja de São Roque, Lisbona
(Foto di Laura Za)
martedì 26 ottobre 2010
O Anjo Branco, il romanzo-verità di José Rodrigues dos Santos che racconta la storia del Portogallo in Mozambico
Dopo aver esordito nell’universo letterario nel 2002 con il romanzo A Ilha das Trevas, lo speaker della televisione pubblica, di 46 anni, propone questa volta un romanzo che profuma d’Africa e registra fatti che hanno segnato la sua vita. Ha negato, però d’essersi immerso in una forma di scrittura “saudosista”: “Ho cerato di scrivere un libro – ha affermato – che raccontasse in modo veritiero la storia del Portogallo in Africa, esponendone sia le virtù che le miserie. Oltre ai giorni di scrittura, alle ricerche e ai viaggi in Mozambico, questa storia mi ha lasciato un’importante eredità: mio padre mi ha insegnato che dobbiamo fare sempre ciò che è giusto, anche se ciò può pregiudicare la nostra posizione. Come sostiene un personaggio del romanzo, se fare sempre ciò che è giusto fosse facile lo farebbero tutti. Ma se i nostri comportamenti non seguissero un’etica, nulla ci distinguerebbe dagli animali. O Anjo Branco (L’Angelo bianco) – conclude lo scrittore - non è solo il titolo del libro, ma è anche il nome con il quale mio padre, protagonista del romanzo, era conosciuto in Mozambico. Leggendo il libro si capisce perché”.
lunedì 25 ottobre 2010
O Templo da Glória Literária, l'omaggio alla grande poesia di Miguel Almeida
O Templo da Glória Literária (edizioni Esfera do Caos), questo il titolo del libro, mette in scena un'azione poetica rituale ed evocativa, dove inevitabili ed espliciti sono i riferimenti alla più alta tradizione poetica italiana, ma non solo.
L’idea centrale che percorre tutta l’opera è che da qualche parte, forse nella mente di ciascuno di noi, esiste un tempio, il Tempio della Gloria Letteraria. Una luminosa architettura dello spirito - parole e memoria - costruita dalle letture che abbiamo fatto e che conserviamo per sempre. Il criterio che ha guidato la costruzione dell’Autore è quello della fama e della gloria letteraria, nell’espressione massima della sua universalità attuale e perenne, eterna e immortale, che travalica lo spazio e il tempo. Omero, Pindaro, Virgilio, Ovidio, fra i grandi nomi della poesia greca e latina, ma anche Dante, Petrarca, Camões, Cervantes, Shakespeare, Goethe, Byron, Baudelaire, Rimbaud, Yeats, Pessoa, Eliot, Lorca, Brecht, Neruda, Sophia, O’Neill sono, fra gli altri, il pretesto utilizzato da Miguel Almeida per creare composizioni poetiche originali, da dedicare ai più grandi poeti di tutti i tempi. È che... “L'interno del tempio è abitato solo da (poeti) morti, che non stavano lì quando erano in vita, e da alcuni (poeti) vivi, la maggior parte di loro, che ne sono estromessi quando muoiono”.
È un’opera sui poeti e su quanto di meglio ci hanno lasciato, da Omero a Dante, da Cervantes a Neruda – evocati per essere ricordati e omaggiati. In fondo, è un’opera per tutti coloro che amano fare e leggere poesia.
L’AUTORE
Miguel Almeida è nato nel 1970 a Rãs, un piccolo paese del distretto di Viseu. O Templo da Glória Literária è il suo terzo libro. In passato aveva già pubblicato Um Planeta Ameaçado: A Ciência Perante o Colapso da Biosfera (Esfera do Caos, 2006) e A Cirurgia do Prazer: Contos Morais e Sexuais (Esfera do Caos, 2010). Si è Laureato in Filosofia (indirizzo Filosofia della Scienza) all’Università di Lisbona, dove ha conseguito anche il Master in Filosofia della Natura e dell’Ambiente. Attualmente insegna alla Scuola secondaria Cacilhas-Tejo di Almada. Vive sulla Costa della Caparica con la moglie Carla e il faiglio Gabriele. Sta lavorando alla stesura di altre opere di poesia e prosa.
A seguire la poesia dedicata da Miguel Almeida a Pablo Neruda.
NEFTALÍ RICARDO REYS BASOALTO (1904 – 1973)
O NOME DO POETA
“Coube-me sofrer e lutar, amar e cantar; couberam-me, na partilha do mundo, o triunfo e a derrota,
provei o gosto do pão e o do sangue. Que mais quer um poeta?”
Neruda, Pablo, Confesso que vivi.
Oculta na escolha de um nome, a escolha de ser poeta
Um ser outro, que nos outros se aprecia
E que até se elogia, por vezes
Mas que não queremos que seja a escolha dos nossos.
Mas olhai! Olhai bem! Pensai um pouco!
«Que mais quer um poeta?», se perdido no anonimato de um nome
Entra no labirinto das palavras, e vencendo por elas
Se acolhe num povo, que em breve se fará do tamanho do mundo!
«Que mais quer um poeta?», se na mina de carvão de Lota
Sob o pleno do sol abrasada, na cova escavada da falésia
Encontra um homem, que no rosto traja o trabalho terrível
E pelo fundo escuro dos olhos, com um brilho faiscante
Aquele lhe diz, Irmão, já te conhecia há muito tempo!
«Que mais quer um poeta?», se pelas mãos enegrecidas
Entre calos e rugas, achando entre si as suas
Esse homem lhe diz, Irmão, já te conhecia há muito tempo!
O Templo da Glória Literária, Esfera do Caos, p. 135.
Serpa (Portogallo) - III Incontro Internazionale “Civiltà o Barbarie” – Le sfide del mondo contemporaneo
L’iniziativa radunerà nella città alentejana intellettuali e politologi provenienti da 16 paesi: Argentina, Bolivia, Brasile, Canada, Colombia, Cuba, Francia, Italia, Libano, Messico, Spagna, Portogallo, Salvador, Stati Uniti d’America, Regno Unito e Venezuela.
sabato 23 ottobre 2010
L’esoterismo di Fernando Pessoa
Le prime testimonianze scritte di tali interessi risalgono al 1906. Le ritroviamo in alcuni testi poetici e nel quaderno di appunti del suo eteronimo Alexander Search, dove sono espliciti i riferimenti all’alchimia, l’occultismo e la filosofia ermetica. Ma fra gli oltre venticinquemila documenti che costituiscono lo spoglio Fernando Pessoa nella Biblioteca Nazionale di Lisbona sono tanti i materiali relativi agli interessi esoterici del Poeta. In essi è costante il riferimento alla tradizione ermetica della Chiesa gnostica, che trasmessa in modo occulto ai Cavalieri del Tempio, si sarebbe perpetuata, dopo il loro scioglimento, nell’Ordine di Cristo, nei Rosacroce e nei vari rami della Massoneria europea.
Secondo Silvano Peloso, che ha curato la raccolta Pagine esoteriche del poeta portoghese, il rapporto di Pessoa con la tradizione teosofica e occultista va visto anche “alla luce di un rinnovato interesse per il filone mistico-visionario e profetico della tradizione letteraria portoghese: dal platonismo esoterico di certa lirica di Camões alla grande oratoria barocca di António Vieira, fino a quel simbolismo saudosista novecentesco che, almeno nella versione di Pessoa, reinventando in forme inedite il passato, fornisce a questa poesia un nuovo e più ampio respiro” (vedi post-fazione del volume). La stessa profezia del Quinto Impero, cuore dell’utopia profetica portoghese, acquista così una prospettiva nuova.
Non a caso, nell’opera Mensagem, scrive ancora Peloso, Pessoa allude “a un cammino iniziatico numerologicamente illustrato già dalle otto lettere che compongono il titolo: queste, come lo stesso Pessoa spiega nei suoi appunti, corrispondono alle otto lettere della parola Portugal, e rappresentano non solo il numero dell’armonia, ma anche le otto punte della croce templare, perfettamente esemplata nella pianta ottagonale del convento fortezza che i Cavalieri del Tempio edificarono a Tomar. E quando nel 1317 il re D. Dinis (che proprio per questo Pessoa collocherà nel pantheon dei re-eroi della tradizione portoghese) salverà quel che restava dell’Ordine dalla distruzione totale, inglobandolo nel nuovo ordine di Cristo, la croce delle otto beatitudini passerà sulle vele delle caravelle più tardi lanciate nella grande avventura delle scoperte. L’ordine di Cristo erede e continuatore dell’Ordine del Tempio, si avviava così a realizzare sulla terra la missione ecumenica di cui san Bernardo, D. Dinis e l’Infante D. Henrique erano stati i principali interpreti, e che troverà poi un ulteriore seguito nel sogno profetico e nella grandezza visionaria di quell’António Vieira, definito da Pessoa «l’imperatore della lingua portoghese»”.
della Sacristia Nova del Convento do Cristo – Tomar
Copyright © Laura Za
Il sogno alchemico di riunificare la materia e lo spirito esprime, nel linguaggio oscuro dei simboli, l’unione dell’intelligenza materiale e di quella spirituale, i due poteri della Forza, i due lati della conoscenza: da un lato la scienza, la ragione, la speculazione intellettuale, dall’altro la conoscenza occulta, l’intuizione, la speculazione mistica e cabbalistica. In questo ambito, Pessoa riconosce alla creazione letteraria un ruolo essenziale, la ricerca di quella Parola Perduta, di quella scrittura magica che portasse «all’elaborazione di una lingua nuova in grado di esprimere e spiegare la natura di tutte le cose simultaneamente», e della quale avevano parlato i Rosacroce. Conclude Silvano Peloso che “Pessoa poteva così procedere a una riabilitazione del ruolo fondamentale svolto dall’immaginazione (e quindi anche dalla letteratura) all’interno di una scienza che, se è veramente tale, non può essere considerata in senso ristretto e limitativo, ma deve venir vista nella « complessità » delle relazioni in cui vive”. Un orizzonte poetico e teorico quello di Pessoa poco esplorato, ma nel quale è possibile cogliere alcune sorprendenti analogie in campo scientifico. Il principio di indeterminazione di Heisenberg (1927) e il teorema di Gödel (1931) sulla indecidibilità dei sistemi formalizzati (Pessoa era giunto alla stesse conclusioni riguardo alla matematica) sono dei validi esempi in tal senso, così come le più recenti teorie probalistiche, quelle dello sviluppo dei sistemi non lineari, del caos deterministico, fino ai primi passi delle «teorie della complessità».
Sono imperdibili le Pagine esoteriche di Fernando Pessoa, pubblicate dall’editore Adelphi, per chiunque voglia approfondire l’argomento e avventurarsi nei meandri più intimi e sorprendenti di uno dei più grandi geni letterari del Novecento.
giovedì 21 ottobre 2010
IIC Lisbona - Mostra “Parole e luoghi in transito: l’Italia delle culture migranti”
La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo si conclude sabato 23 ottobre presso l’Istituto di Cultura con un’attività per i bambini dei Corsi di Lingua “Le parole viaggiano, ridono, e raccontano”, con testi di G. Rodari e J. Caroli scelti dal contastorie Matia Losego.
Data: giovedì 21 ottobre 2010
Orari: 19.00
Luogo: Sala Teatro - Istituto Italiano di Cultura (60 posti)
Organizzato da: IIC Lisbona
Data: quinta-feira, 21 de outubro de 2010
Horários: 19h00
Local: Sala Teatro - Instituto Italiano de Cultura (60 lugares)
Organização: IIC Lisboa
lunedì 18 ottobre 2010
Carlos Morais dos Santos, Autore ed Editore del Blog-Rivista "Culturas e Afectos Lusófonos", promuove un gemellaggio con la nostra Associazione
Il Blog-Rivista CeAL nasce per promuovere gli autori e i cultori delle Lettere, Arti e Scienze appartenenti al vasto mare della Lusofonia. L’attenzione del blog è rivolta agli autori appartenenti ai paesi della CPLP, a quelli della diaspora dispersa per i quattro continenti, ma anche ai cultori e agli amici della Lusofonia ovunque essi si trovino nel mondo.
Dobbiamo questa prestigiosa collaborazione all’iniziativa dell’amico Carlos Morais dos Santos, che ringraziamo per la preziosa opportunità che ha offerto alla nostra Associazione di essere conosciuta “oltremare”. In ragione di questa parceria, L’ACLC potrà riprodurre in questo spazio gli articoli della rivista CeAL, provvedendo a tradurli opportunamente in italiano, così come alcuni nostri articoli compariranno sulla rivista lusofona nella versione in lingua portoghese.
Personalmente ringrazio, inoltre, Carlos Morais dos Santos per avermi invitato a far parte del Consiglio Editoriale e Redazionale della sia rivista. Ho accettato l’incarico con entusiasmo, sperando di corrispondere al meglio a tanta fiducia.
A seguire, vi proponiamo una breve sintesi in italiano della biografia di Carlos Morais dos Santos e la sua bio-bibliografia in lingua portoghese.
Professore universitario, oggi in pensione, è fra i maggiori esperti di economia e finanza del suo paese. Ha insegnato all’Instituto Superior de Gestão, all’Universidade Moderna de Lisboa e, in qualità di Professor Convidado dell’Universidade Autónoma de Lisboa, ha svolto lezioni nel M.B.A. in Estratégia de Negócios Internacionais di Madeira. Per le sue elevate competenze nell’ambito dell’Organizzazione e dello Sviluppo Strategico è stato Consulente di numerose società nazionali e multinazionali, e ha collaborato con importanti Istituzioni Governative di diversi paesi. È stato inoltre Direttore, Amministratore e Presidente di diverse imprese nazionali e internazionali.
Uomo di grande ingegno, ha sviluppato una cultura poliedrica. Numerose sono le sue partecipazioni a seminari e congressi in vari paesi, dove ha tenuto conferenze su temi economici, sociali, storici e filosofici.
Durante la dittatura di Salazar si è battuto contro le forze oscurantiste del suo paese, finendo per essere perseguitato dalla polizia politica. Ha partecipato alle lotte studentesche degli anni 50-60-70, e fu uno dei protagonisti, in qualità di dirigente e attivista, della rivolta sindacale degli anni 60-70. Il suo impegno politico è proseguito negli anni con la fondazione del MRD (Movimento di Rinnovamento Democratico) e poi del PRD (Partito di Rinnovamento Democratico). Come dirigente del PDR è stato candidato al Parlamento della Repubblica e al Parlamento Europeo.
È Autore ed Editore dei seguenti blog:
CULTURAS E AFETOS LUSÓFONOS
Blog che promuove gli autori e i cultori delle Lettere, Arti e Scienze di origine lusofona. L’attenzione del blog è rivolta agli autori appartenenti ai paesi della CPLP, a quelli della diaspora dispersa per i quattro continenti, ma anche ai cultori e agli amici della Lusofonia ovunque essi si trovino nel mondo.
http://www.culturaseafectoslusofonos.blogspot.com/
PRO-CIVITAS UNIVERSALIS
Blog di forte impegno civile e umanista, di analisi e riflessione sullo stato della società, a favore dei diritti umani e della democrazia, della pace, della biodiversità animale e vegetale, e per la difesa degli ecosistemi del pianeta.
http://www.pro-civitas.blogspot.com/
LUSOTUR-REVISTA DE TURISMO E NEGÓCIOS
Il Blog promuove lo sviluppo del turismo nei paesi lusofoni della CPLP, e divulga notizie ed eventi relativi agli affari e agli investimenti in quei paesi.
http://www.lusotur.blogspot.com/
CARLOS MORAIS DOS SANTOS, nasceu em Lisboa em 1935. Profissionalmente é Economista (U.T.L. - ISCEF - Lisboa) e Gestor formado pela (Univ.St. Gallen-Suiça -.H. E.S.E. Possui M.B.A, em Marketing Management (London Graduate School of Bussiness Studies) e M.B.A. em Finanças (Instituto Superior de Gestão – Lisboa), além de vários cursos de pós-graduação e especialização em instituições académicas da Europa (Espanha, França, Inglaterra, Suiça, Belgica e Alemanha), Brasil, EUA e Japão. |
sabato 16 ottobre 2010
Concerti di Ana Moura e Mafalda Arnauth all'Auditorium Parco della Musica di Roma
giovedì 14 ottobre 2010
Il Portogallo paese ospite al Pisa Book Festival
Il Portogallo ha un amore particolare per la letteratura ed é forse l’unico paese al mondo che dedichi una festa nazionale alla data di nascita di un poeta, Luis de Camoes, autore del poema ‘I Luisiadi’, ha ricordato l’ambasciatore Fernando d’Oliveira Neves.
Sette saranno gli ospiti portoghesi: Jose Eduardo Agualusa, Helder Macedo, Valter M. Mae, Franciso José Viegas e le tre poetesse Alice Branco, Filipa Leal e Caterina Nunes de Almeida, in rappresentanza di un paese e una lingua che, dal suo affaccio sull’Oceano, apre porte sull’Africa, dal Mozambico all’Angola e Capo Verde, e il Sudamerica, col Brasile.
Molti anche gli invitati italiani di questa edizione, tra cui saranno Vincenzo Cerami, Ugo Riccarelli, Gian Luca Favetto, Carlo D’Amicis, Michela Murgia, reduce dalla vittoria al Campiello, oltre a Marcia Theophilo, poetessa latinoamericana candidata al Nobel, come ha sottolineato la direttrice del Festival Luciana Della Porta.
In un momento di forte cambiamento dell’industria del libro, il Festival propone la zona e-biblio dedicata ai nuovi formati digitali (iPad, Kindle e Nook) e seminari con esperti del settore per l’aggiornamento di editori, librai e distributori, come per la curiosità del pubblico. Tra le novità di questa edizione, annunciate da Silvia Pagnin e Silvia Panichi, assessori alla cultura della Provincia e del Comune di Pisa, c’é la Borsa del Libro, tavola rotonda con alcuni Centri per la Promozione del Libro italiani e di Belgio, Olanda, Portogallo e Svizzera, che dedicherà particolare attenzione alla traduzione.
Nuova apertura anche al mondo dell’illustrazione per l’infanzia, con una mostra legata a un Concorso per illustratori esordienti, organizzato in collaborazione con Bibiana, la biennale d’illustrazione di Bratislava e il Museo della Grafica di Pisa. Torna infine l’iniziativa Green Book, un premio che riconoscerà il lavoro dell’autore che ha contribuito di più a diffondere l’amore per le piante e la natura.
Il Festival, attorno al quale sono promosse dal Comune una serie di manifestazioni apposta nel mese di ottobre, mentre al Teatro di Pontedera si dedicano due spettacoli al Portogallo, ha la Fondazione Caripisa come sponsor principale, che organizza a Palazzo Blu anche una grande mostra su Joan Mirò, e il sostegno del Centro per il Libro e la Lettura, della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Pisa.
mercoledì 13 ottobre 2010
Lisboa - Concerto Jazz “Diálektos” de Maria Pia De Vito (voz) e Huw Warren (piano)
Segunda-feira, 18 de outubro de 2010 - 19h00
Maria Pia de Vito e Huw Warren
Informações
Data: segunda-feira, 18 de outubro de 2010
Horários: 19h00
Local: Embaixada d'tália - Largo Conde Pombeiro, 6 - Lisboa
Organização: IIC - Instituto Italiano de Cultura de Lisboa
N.B.: Marcação obrigatória. É indispensável a apresentação de convite.
Data: lunedì 18 ottobre 2010
Orari: 19.00
Luogo: Ambasciata d'Italia - Largo Conde Pombeiro, 6 - Lisbona
Organizzato da: IIC - Istituto Italiano di Cultura di Lisbona
N.B. Prenotazione obbligatoria. Ingresso su presentazione dell’apposito invito.
martedì 12 ottobre 2010
Júlio Magalhães lancia il suo ultimo romanzo, Longe do Meu Coração
L’ultima opera di Magalhães descrive il fenomeno dell’emigrazione portoghese verso la Francia negli anni sessanta. Il protagonista è Joaquim, un giovane portoghese che si trasferisce a Parigi sperando in una vita migliore, ma si scontra presto con un mondo molto diverso da quello che aveva immaginato. Joaquim vorrebbe costituire un’impresa di costruzioni in società con un amico, mettere su casa, comprare una macchina e chiedere la mano a una professoressa di francese, ma scopre che esistono barriere più difficili da superare che non quelle dei Pirenei, dove aveva rischiato di perdere la vita durante il viaggio.
Júlio Magalhães aveva già venduto 75.000 copie con i suoi romanzi precedenti. Retornados narra dei portoghesi che lasciarono l’Angola fra il 1974 e il 1975, mentre Um Amor em Tempo de Guerra è incentrato sulla guerra dell’Ultramar, e racconta il dramma di un soldato che ritorna in patria per onorare la sua vecchia promessa di matrimonio, ma deve rinunciare al suo vero amore lasciato in Angola.
Dulce Pontes ed Ennio Morricone - Amor a Portugal
venerdì 8 ottobre 2010
Premiata la “História de Portugal” di Rui Ramos, Bernardo Vasconcelos e Sousa e Nuno Gonçalo Monteiro
Gli storici Rui Ramos, Bernardo Vasconcelos e Sousa e Nuno Gonçalo Monteiro hanno ricevuto il Prémio D. Dinis 2009 per il libro História de Portugal, pubblicato dalla casa editrice Esfera dos Livros. Il prestigioso riconoscimento, isitituito nel 1980 dalla Fundação da Casa de Mateus, è stato assegnato all’unanimità da una giuria composta da Vasco Graça Moura, Fernando Pinto do Amaral e Nuno Júdice. La consegna avverrà questa sera, alle ore 18.00, nel corso di una cerimonia presieduta da José Manuel Durão Barroso, presidente della Commissione Europea.
Si tratta di un’opera di riferimento fondamentale per la storia del Portogallo, fra le più significative produzioni dell’editoria portoghese degli ultimi anni.
La História de Portugal, scritta in uno stile rigoroso e chiaro, si divide in tre sezioni: il Medioevo, di Bernardo Vasconcelos e Sousa; l’Età Moderna, di Nuno Monteiro; e infine l’Età Contemporanea, di Rui Ramos. Gli Autori, professori universitari che appartengono all’ultima generazione di storici, si distinguono per la novità dell’approccio alla storia del Portogallo. Essi descrivono con grande lucidità le diverse epoche considerate, integrandone gli aspetti politici ed economici con quelli sociali e culturali, ma senza tralasciare di inquadrare il Portogallo nel contesto della storia europea e mondiale.
Un’opera originale, che riunisce nove secoli di storia in un unico volume di 994 pagine, con cadernos de extratextos contenenti 76 immagini a colori, 51 mappe, liste di re e governanti, cronologie. Il risultato è un’opera fondamentale di studio e consultazione, una lettura ineludibile per comprendere il passato e il presente del Portogallo, in un momento di scelte decisive per il futuro del Paese.
mercoledì 6 ottobre 2010
La Repubblica del Portogallo ha compiuto 100 anni
"A revolução foi proclamada por todo o povo antes ainda de decidida a última acção, ou se saber quem alcançaria a vitória; e, desde esse momento, a notícia transmitida para todas as cidades e terras de Portugal, a adesão unânime à República foi verdadeiramente um plebiscito de espontaneidade e entusiasmo, entrando logo a vida portuguesa em normalidade. Mantiveram-se os valores do Estado, o comércio abriu as suas portas, e a República era consagrada com cantares e alegrias, porque se respirava um ar oxigenado e livre".
lunedì 4 ottobre 2010
Natália de Oliveira Correia
Natália de Oliveira Correia, una delle massime espressioni della poesia portoghese contemporanea, è nata sull’isola di S. Miguel, nell’arcipelago delle Azzorre, il 13 settembre 1923, ed è morta a Lisbona il 16 marzo 1993. Donna dalla personalità vigorosa e polemica, fu poetessa e militante politica, autrice di un’opera estesa e varia che spazia dalla poesia al racconto, dal romanzo al teatro, dalla critica letteraria al giornalismo, e sempre intimamente legata al suo forte impegno civile. Deputata al Parlamento della Repubblica (1980-1991), intervenne politicamente nella difesa del patrimonio artistico e culturale, dei diritti umani e delle donne. Nell’anno della sua morte, il Círculo dos Leitores pubblicò tutta la sua opera in due volumi, O Sol nas Noites e o Luar nos Dias.
Oppositrice del regime fascista, nel 1966, durante la dittatura dell’Estado novo, fu condannata a tre anni di prigione con sospensione della pena per abuso della libertà di stampa, e questo per aver pubblicato la Antologia da Poesia Portuguesa Erótica e Satírica di Maria Isabel Barreno, Maria Velho da Costa e Maria Teresa Horta, opera considerata offensiva per il costume e la morale.
Nel 1992, con José Saramago (Premio Nobel per la Letteratura, 1998), Armindo Magalhães, Manuel da Fonseca e Urbano Tavares Rodrigues, fra i più importanti esponenti della cultura portoghese, fondò il Frente Nacional para a Defesa da Cultura (FNDC).
“Anticonvenzionale e con fama di eccentrica (in epoca di contrapposti convenzionalismi), è sempre alla ricerca di un auto-rinnovamento, che, soprattutto in poesia, si inscrive però all’interno di una tradizione letteraria profondamente conosciuta che va dalla tragedia classica (traduce Eschilo e Euripide) alla lirica medievale, al sonetto cinquecentesco, alla satira del Barocco iberico, fino alla rivoluzione romantica dell’«io». È in questo viaggio di ritorno alle sorgenti della tradizione che Natália esplora le possibilità espressive di una soggettività plurima radicata in un mondo che, come poeta, maga, «pitonessa di antichi saperi», vuole avvicinare alla verità” (Vincenzo Branca, in Poesia straniera - Portoghese e Brasiliana, Roma, La Repubblica, 2004, p. 345).
Fu amica di importanti esponenti della cultura mondiale come Henry Miller, Graham Greene ed Eugéne Ionesco.
A titolo di curiosità, riportiamo che Natália Correia fu anche l’autrice del testo dell’Inno delle Azzorre.
Dão-nos um lírio e um canivete
E uma alma para ir à escola
E um letreiro que promete
Raízes, hastes e corola.
Dão-nos um mapa imaginário
Que tem a forma duma cidade
Mais um relógio e um calendário
Onde não vem a nossa idade.
Dão-nos a honra de manequim
Para dar corda à nossa ausência.
Dão-nos o prémio de ser assim
Sem pecado e sem inocência.
Dão-nos um barco e um chapéu
Para tirarmos o retrato.
Dão-nos bilhetes para o céu
Levado à cena num teatro.
Penteiam-nos os crânios ermos
Com as cabeleiras dos avós
Para jamais nos parecermos
Connosco quando estamos sós.
Dão-nos um bolo que é a história
Da nossa história sem enredo
E não nos soa na memória
Outra palavra para o medo.
Temos fantasmas tão educados
Que adormecemos no seu ombro
Sonos vazios, despovoados
De personagens do assombro.
Dão-nos a capa do evangelho
E um pacote de tabaco.
Dão-nos um pente e um espelho
Para pentearmos um macaco.
Dão-nos um cravo preso à cabeça
E uma cabeça presa à cintura
Para que o corpo não pareça
A forma da alma que o procura.
Dão-nos um esquife feito de ferro
Com embutidos de diamante
Para organizar já o enterro
Do nosso corpo mais adiante.
Dão-nos um nome e um jornal,
Um avião e um violino.
Mas não nos dão o animal
Que espeta os cornos no destino.
Dão-nos marujos de papelão
Com carimbo no passaporte.
Por isso a nossa dimensão
Não é a vida. Nem é a morte.
Ci danno un giglio ed un temperino
e un’anima per andare a scuola
e un cartello che promette
radici, stelo e corolla.
Ci danno una mappa immaginaria
che ha la forma di una città
e un orologio e un calendario
dove non viene la nostra età.
Ci danno l’onore dei manichini
per incoraggiare la nostra assenza.
Ci danno il premio di essere così,
senza peccato e senza innocenza.
Ci danno una barca ed un cappello
per farci fare un ritratto.
Ci danno i biglietti per il cielo
Messo in scena in un teatro.
Ci pettinano le teste enormi
con le parrucche dei nonni
affinché ci sia impossibile
assomigliare a noi stessi quando stiamo da soli.
Ci danno una torta che è la storia
della nostra storia senza trama
e non ci suona nella memoria
nessuna parola che non sia paura.
Abbiamo fantasmi così educati
da addormentarci sulle loro spalle
siamo vuoti, spopolati
di personaggi del terrore.
Ci danno la copertina del vangelo
e un pacchetto di tabacco
Ci danno un pettine ed uno specchio
per farci pettinare un macaco.
Ci danno un garofano legato alla testa
ed una testa legata alla cintura
affinché il corpo non sembri
la forma dell’anima che lo cerca.
Ci danno una bara fatta di ferro
con l’imbottitura di diamanti
per organizzare già ora il funerale
del nostro corpo più avanti.
Ci danno un nome ed un giornale
un aereo ed un violino
ma non ci danno l’animale
che infilza con le corna il destino.
Ci danno equipaggiamenti di cartone
con timbro sul passaporto
per questo la nostra dimensione
non è la vita. E nemmeno la morte.
DE EPÍSTOLA AOS IAMITAS
Aprilis fragmentos
Numa rubra fraternidade de cravos os homens saudaram
a Revolução. Em golfadas de ouro cantei a Liberdade.
Apanhadas pelo tempo dos espantos, belíssimas eram as
pessoas porque só viam a beleza. É nesse rapto dos olhos
alumbrados que as hienas exercem o seu ofício de preparar
cadáveres.
Docemente diziam: o Povo. E nos espelhos desta sua
mágica as massas enlouqueciam.
…eis o mel da libertação.
Traduzione:
DA EPISTOLA AGLI AMANTI
Aprilis frammenti
In una rossa fraternità di garofani gli uomini hanno
salutato la Rivoluzione. In vampate di oro ho cantato la Libertà.
Rapite dal tempo delle meraviglie, bellissime erano le
persone perché vedevano solo al bellezza. È in questo rapimento
degli occhi affascinati che le iene esercitano la loro missione
di preparare cadaveri.
Dolcemente dicevano: il Popolo. E negli specchi di codesta
loro magia le masse impazzivano.
…ecco il miele della liberazione.
(Trad. A. Aletti)
BIBLIOGRAFIA
Edizioni
Rio de nuvens, Coimbra 1947
Poemas, Porto 1955
Dimensão encontrada, Lisboa 1957
Passaporte, lisboa 1958
Comunicação, Lisboa 1958
Cântico do país emerso, lisboa 1961
O vinho e a lira, Lisboa 1966
Matria, Lisboa 1968
A mosca iluminada, 1972
Poemas a rebate, Lisboa 1975
Epístola aos Iamitas, Lisboa 1978
O armistício, 1985
Os sonetos românticos, Lisboa 1990
O sol nas noites e o luar nos dias, I e II, Lisboa 1993
Traduzioni
In Gli abbracci feriti. Poetesse portoghesi di oggi, a cura di A. Aletti, Milano 1980.
Critica
D. Mourão-Ferreira, Natália Correia, in Tópicos de crítica e de história literária, Lisboa 1969
sabato 2 ottobre 2010
Grandes Portugueses: Luís de Camões
venerdì 1 ottobre 2010
José Saramago - Ieri la commemorazione al Centro Cultural de Belém
Alla commemorazione era presente anche Zeferino Coelho, direttore della Editorial Caminho, la casa editrice con la quale il Nobel portoghese ha pubblicato tutta la sua opera. Coelho, ricordando lo scrittore, ha sottolineato la generosità di Saramago verso gli altri scrittori. A questo proposito, l’editore ha riferito che Saramago ha sempre chiesto alla casa editrice di offrire una chance agli scrittori in cui egli credeva. L’editore ha poi raccontato di quando, alla Fiera del Libro di Francoforte, Saramago si era rifiutato di partecipare a un incontro con il pubblico se non fossero stati invitati gli altri scrittori portoghesi presenti alla manifestazione.
È proprio questa dimensione umana e civile di Saramago che fa dire alla figlia che l’opera dello scrittore sopravvivrà alla sua morte: “Quando mio figlio era ancora molto giovane mi domandò: Il nonno non è solo uno scrittore, ma è anche un filosofo, non è vero? Io penso di si. I suoi scritti sono così ricchi di idee, di questioni, che non svaniranno nella schiuma dei giorni”
Lisbona - Il Centro Culturale de Belém
Il CCB è situato a Lisbona nella freguesia di Belém. Fu costruito agli inizi degli anni novanta. Doveva essere la sede della presidenza portoghese della Comunità Economica Europea (ora Unione Europea), ma dal 1993 venne utilizzato come centro culturale.
Quest’opera architettonica straordinaria è un prodotto del genio italiano. Il progetto fu realizzato da Vittorio Gregotti e dagli architetti facenti capo alla Gregotti Associati International.
“Sorge nella parte ovest di Lisbona, vicino alla sponda del fiume Tago; è concepito come una città nella città, avendo una composizione molto articolata fatta di padiglioni collegati fra loro da un sistema di strade pedonali e spazi aperti interni. Il complesso è costituito da tre moduli principali: il museo su quattro livelli con spazi espositivi a doppia e tripla altezza, i due teatri centrali ( da 1500 e 400 posti) con l’imponente torre scenica alta 3 metri ed infine il corpo che ospita il centro congressi al quale si accede attraverso le rampe del monumentale ingresso parallele al fronte strada. Esternamente il complesso è interamente rivestito da pannelli di tamponamento in pietra quasi come una fortezza, pannelli che rimandano alla pietra della Lisbona settecentesca. Il progetto originario prevede anche la costruzioni di altri due moduli, un albergo con 150 camere ad integrazione di un vicino palazzo del ‘700 ed un quinto modulo che costituirà una zona di servizi commerciali e sale cinematografiche. La costruzione di questi due ultimi moduli e quasi essenziale per la strategia del progetto, infatti essi completano una sequenza di temi e di relazioni col tessuto urbano circostante.
L’area di Belem ha avuto un ruolo importante nella storia del Portogallo e nell’immaginario collettivo il suo nome rimanda ancora all’antico porto da cui, nel periodo di massimo splendore, partivano le navi delle grandi attraversate oceaniche, delle scoperte e delle conquiste. All’inizio del XVI secolo, sotto re Manuel, inizia la costruzione del Monastero di Belem, della Chiesa di Santa Maria e della Torre di S. Vincenzo, opere tuttora esistenti che sebbene abbiano subito degli interventi successivi, possono ancora considerarsi fra le più importanti dell’architettura portoghese. Il terremoto del 1755 incoraggiò la famiglia reale a trasferirsi proprio a Belém ritenuta un’area più sicura e venne cosi’ costruito il Palazzo Reale.
I primi anni del ‘900 confermano l’importanza della zona nella vita del Portogallo, si insedierà qua infatti anche la presidenza della neonata Repubblica portoghese.
La conoscenza della storia di Lisbona e di Belém in particolare, ha guidato il disegno del progetto del Centro Culturale di Gregotti che dialoga con la città vecchia in maniera sapiente e studiata. Scrive lo stesso Gregotti: «…l’intimità delle distanze istituisce le differenze che ci hanno permesso di cogliere il tema monumentale del Centro Culturale di Belém in un microsistema urbano, costituendo così gli elementi di una strategia più complessa e flessibile alle diverse relazioni esterne ed interne dell’edificio: le strette strade che discendono ortogonalmente verso il fiume Tago e incontrano la piazza monumentale scandendo il Centro Culturale nelle sue parti, il fronte verso la Plaça do Imperio, piazza bruttissima ma con lo straordinario Mosteiro dos Jeronimos che ne definisce il lato parallelo al fiume, il percorso di attraversamento longitudinale interno, le terrazze verso il Tago…il digradare di tutto il sistema dalla piazza monumentale ai quartieri più minuti e popolari…Tutto questo ha ispirato il movimento e l’articolazione degli spazi interni che si confrontano con la semplicità monolitica dell’esterno»” – (Gregotti Associati International)
Dal giugno 2007, il Centro Esposizioni del CCB ospita la Fondazione di Arte Moderna e Contemporanea – Museu Berardo Collection.