sabato 30 aprile 2011

Viagem a Portugal: Bragança

Bragança è una città del Portogallo, di circa 35.000 abitanti. Capoluogo del Distretto di Bragança, è situata in una regione eminentemente montuosa, a breve distanza dal confine con la Spagna: sorge a 657 metri sul versante nord-orientale della Serra de Nogueira.
Fu fondata nel II secolo a.C dai Celti, che la denominarono Briganzia (Brigantia). Durante l’occupazione romana, l’imperatore Augusto la ribattezzò col nome di Juliobriga, in onore dello zio Giulio Cesare.
Fortificata fin dai primi tempi della Conquista, sostenne più volte gli assalti degli Spagnoli e dei Mori, e fu distrutta da quest’ultimi. Nel 1130 fu acquistata da D. Fernando Mendes, cognato di D. Afonso Henriques, al tempo in cui ricadeva nel territorio di pertinenza del monastero benedettino di Castro de Avelãs. Fu poi ricostruita nella località di Benquerença. Messa sott’assedio da Afonso IX de Leão, fu liberata nel 1199 da D. Sancho I, che impose definitivamente alla città il nome di Bragança. Nel 1442, il reggente D. Pedro nominò Bragança capoluogo del ducato concesso al suo fratello illegittimo D. Alfonso, VIII conte di Barcelos. Fu elevata al rango di città da D. Alfonso V nel 1446.
Conserva i resti del castello medievale e il palazzo municipale del sec. XIII, uno dei pochi edifici romanici del Portogallo. È la sede vescovile della Diocesi di Bragança e Miranda.

Casa di Bragança – Il titolo di Duca di Bragança fu creato nel 1449 a favore di Alfonso, figlio illegittimo del re Giovanni I, e da allora i duchi figurarono fra i primi nobili del Portogallo. Nel 1640, quando il Portogallo riuscì a liberarsi dalla dominazione spagnola, l’ottavo duca di Bragança divenne re col nome di Giovanni IV (João IV); fino alla caduta della monarchia (1910) la casa reale portoghese ha conservato il nome di Bragança, che tuttora porta nell’esilio. Un ramo di essa tenne anche l’Impero del brasile dal 1822 al 1889.

venerdì 29 aprile 2011

Alla Prof.ssa Giulia Lanciani l'Onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordem do Infante Dom Henrique








Giorno 5 maggio, alle ore 12.00. nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre, l’Ambasciatore del Portogallo in Italia conferirà alla Professoressa Giulia Lanciani, fra i maggiori lusitanisti italiani, l’Onorificenza di Grand’Ufficiale dell’Ordem do Infante Dom Henrique.
Durante la cerimonia interverranno, oltre all’Ambasciatore del Portogallo in Italia, il Rettore dell’Università, la Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, e la Professoressa Lanciani.
La partecipazione è aperta a tutti.

Ringraziamo per l’invito il Prof. Paulo Cunha e Silva, Consigliere Culturale dell’Ambasciata del Portogallo in Italia.

Il Magnifico Rettore, Prof. Guido Fabiani,
e
S.E. l’Ambasciatore del Portogallo, Fernando d’Oliveira Neves,
sono lieti di invitare la S.V. alla Cerimonia di Conferimento della Onorificenza
di Grande Ufficiale dell’Ordem do Infante Dom Henrique
al Chiar.mo Prof. Giulia Lanciani

Giovedì 5 maggio 2011 alle ore 12.00
Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia
Via Ostiense 234/236 – 00146 Roma

RSVP: Ufficio Cerimoniale e Promozione
tel. 06 57332.207-233-320

Giulia Lanciani, professore ordinario di lingua e letteratura portoghese e brasiliana presso l'Università degli Studi Roma Tre, si è occupata di letteratura sia medievale che moderna e contemporanea, delle aree linguistico-culturali galega, portoghese e brasiliana, con studi sulla poesia lirica dei trovatori, il teatro del Cinquecento, la letteratura di viaggi, la poesia e la narrativa del Novecento, e con traduzioni e analisi critiche di alcuni dei maggiori poeti e prosatori galeghi, portoghesi, brasiliani e catalani. Si è inoltre interessata di problemi relativi alla critica testuale, all'edizione critico-genetica e alla metodologia della traduzione. Membro corrispondente dell'Accademia di Geografia di Lisbona, dottore honoris causa dell'Universidade Nova di Lisbona, nel 2003 le è stato conferito il premio nazionale di traduzione.

INVITO IN FORMATO PDF


À Professora Giulia Lanciani será atribuído o Grau de Grande Oficial da Ordem do Infante D. Henrique

Dia 5 de Maio, pelas 12 horas, na Aula Magna da Faculdade de Letras e Filosofia da Universidade Roma Tre, a Professora Giulia Lanciani, uma das maiores lusitanistas italianas, é condecorada pelo Embaixador de Portugal em Itália com o Grau de Grande Oficial da Ordem do Infante Dom Henrique.
A cerimónia conta com intervenções, além do Embaixador de Portugal em Itália, do Reitor da mesma universidade, da Presidente da Faculdade de Letras e Filosofia, e da Professora Lanciani. A entrada é livre.

Agradecemos o convite ao Professor Paulo Cunha e Silva, Conselheiro Cultural da Embaixada de Portugal em Itália.

O Magnífico Reitor, Prof. Guido Fabiani,
e
S.Exa. o Embaixador de Portugal, Fernando d’Oliveira Neves,
têm a honra de convidar V.Exa. para a Cerimónia de Condecoração
da Professora Doutora Giulia Lanciani
com o Grau de Grande Oficial da Ordem do Infante Dom Henrique

5ª feira, 5 de Maio 2011, às 12.00
Aula Magna da Faculdade de Letras e Filosofia
via Ostiense, 234/236 – 00146 Roma

RSVP: Ufficio Cerimoniale e Promozione
tel. 06 57332.207-233-320
cerimoniale@uniroma3.it

mercoledì 27 aprile 2011

La Follia – Un antico tema musicale portoghese che ha conquistato l’Europa

Dal XVI al XVIII secolo, oltre 150 compositori hanno utilizzato il tema della Folia come base per comporre serie di variazioni altamente virtuosistiche. Memorabili quelle di musicisti italiani come Frescobaldi, Corelli, Alessandro Scarlatti, Vivaldi e Bononcini.

Domenico Condito

La Follia, in portoghese Folia, è un tema musicale portoghese, fra i più antichi della musica europea. Le sue origini risalgono probabilmente al tardo Medioevo come forma di danza popolare e di canto. Letteralmente il termine folia significa “folle divertimento, baldoria, sollazzo”, o anche “follia”, e viene utilizzato per designare una festa popolare parecchio movimentata, caratterizzata da danze, musica e grande allegria. Il termine richiama molto bene il carattere originario del tema musicale, prima che la Folia venisse assorbita dal repertorio di corte tra il XV e il XVI secolo, acquisendo un carattere severo e maestoso. È in quest’ultima forma che si diffuse in tutt’Europa nei secoli XVI-XVIII, attraverso numerose elaborazioni, fino a diventare una delle basi predilette per variazioni strumentali di grande virtuosismo.
La più antica composizione nota costruita su questo tema risale alla metà del Seicento, ma i primi riferimenti sono già presenti in diversi documenti portoghesi della fine del XV secolo. Nelle opere di Gil Vicente, il padre del teatro rinascimentale in Portogallo, la Folia è associata solitamente a pastori e contadini impegnati in balli e canti vivaci; mentre l’origine portoghese della melodia è confermata da Francisco de Salinas nel trattato De musica libri septem, pubblicato nel 1577.

La melodia è costruita su un tempo ternario ed è divisa in due parti di quattro battute ciascuna. Molti autori, ispirandosi a questo tema, hanno utilizzato lo schema musicale della Folia già noto in tutta la penisola iberica nei primi decenni del XVI secolo. Una linea di basso ripetuto sulla quale potevano essere costruiti vari contrappunti standard, mentre l’esecutore era libero di improvvisare serie di variazioni, le diferencias. Una tecnica compositiva che ha trasformato la Folia in un genere affine alla passacaglia e alla ciaccona.

Il tema de "la Follia"

Diego Ortiz, nel suo Tratado de glosas del 1553, illustra diversi esempi di queste serie di variazioni, dove il basso ostinato della Folia viene utilizzato come una base armonica affidata al clavicembalo, una progressione accordale su cui la viola sviluppa elaborazioni melodiche di grande virtuosismo. Su questa struttura armonica e formale si basano anche alcune canzoni che compaiono nel Cancionero de Palacio (1475-1516): Rodrigo Martinez e Adorámoste, Señor, fra i primi esempi di Folia tarda. Ma esistono anche importanti raccolte di canti polifonici e intavolature strumentali, come la versione per organo di Antonio de Cabezón di Para quién crié yo cabellos del 1557.

Dal XVI al XVIII secolo, oltre 150 compositori hanno utilizzato il tema della Folia, sviluppando al massimo grado le sue potenzialità espressive, e consolidando la sua posizione di prestigio nell’ambito della musica d’arte europea. Musicisti dell’importanza di Frescobaldi, Corelli, Alessandro Scarlatti, Vivaldi e Bononcini in Italia; Jean-Baptiste Lully, Marais e D’Anglebert in Francia; Johann Sebastian e Carl Philipp Emanuel Bach in Germania, per citare alcuni esempi fra i più significativi.
Una speciale menzione merita la Follia per antonomasia, quella di Arcangelo Corelli, inclusa nella celebre raccolta di Sonate a Violino e Violone o Cimbalo, Opera Quinta del 1700, e servita come base per simili composizioni di Marais, Vivaldi, Reali e altri. Un serie di variazioni su uno stesso basso, dove Corelli sviluppa un’ampia gamma di idee, metri e andamenti che illustrano al meglio ed esaltano l’antico e fiero tema iberico. Così scrive al riguardo l’allievo Francesco Geminiani: "Non pretendo di esserne l’inventore: altri compositori, della più alta classe, si sono avventurati nello stesso tipo di viaggio; e nessuno con maggior successo che il celebrato Corelli, come si può vedere nell’opera quinta, sull’Aria della Follia di Spagnia [sic]. Io ho avuto il piacere di discorrere con lui su tale soggetto, e l’ho udito di riconoscere quanta soddisfazione ebbe nel comporla, ed il valore che gli attribuiva" (F. Geminiani: A Treatise of Good Taste in the Art of Musick , London 1749).
Fra i compositori dell’età classica, si ricordano Antonio Salieri, che sul celebre tema compose le spettacolari 26 Variazioni per orchestra; e Georg Friederich Händel con la bellissima sarabanda dalla Suite per clavicembalo in Re minore n. 11 (arrangiata per archi, timpani e basso continuo da Leonard Rosenman), utilizzata nella colonna sonora del film Barry Lyndon di Stanley Kubrick.
Luigi Cherubini, di origine portoghese, utilizzò la Follia come tema principale dell’ouverture dell’opera L’hôtellerie portugaise (L’osteria portoghese) del 1798. Nel 1867 persino Liszt utilizzò il tema nella sua Rapsodia Spagnola, e Sergej Rachmaninov compose le Variazioni su un tema di Corelli per pianoforte nel 1931. Più recentemente s’ispirò al tema Vangelis nella colonna sonora del film 1492: la conquista del Paradiso.

Vi proponiamo l’ascolto delle variazioni composte su questo tema dal compositore spagnolo Antonio Martin y Coll (? – dopo il 1734). Le sue Diferencias sobre la Folia, scrive Jordi Savall, “si trovano in un manoscritto che testimonia la prima evoluzione barocca del tema (seconda metà del XVII secolo), che permette variazioni più contrastate, che giocano sull’alternanza di strofe lente e veloci, e la successione di passaggi molto virtuosistici alternati a più o meno tenere cantilene. La strumentazione prescelta, che comporta, oltre alla viola da gamba bassa, un’arpa tripla, una chitarra e della nacchere, corrisponde alle sonorità caratteristiche del gusto e della pratica del tempo nella penisola iberica, specialmente nelle forme, come la Follia, il Fandango o le Jácuras, che conservavano uno stretto legame con le loro origini popolari”.
L’interpretazione è dello stesso Jordi Savall (viola da gamba), che si esibisce con un gruppo di musicisti straordinari: Rolf Lislevand (vihuela), Arianna Savall (arpa), Pedro Estevan (percussioni), Adela Gonzalez-Campa (nacchere). La registrazione è stata effettuata al Festival de Lanvellec nel 2002.

Nella foto, in alto a destra: Juan de las Roelas, Adoración del Nombre de Jesús (particolare), 1604-05, Paraninfo dell’Università di Siviglia, Spagna.

Grazie, Paula!

Oggi la nostra “Biblioteca portoghese” si arricchisce di nuovi titoli. La "nostra", in realtà, è solo una bibliografia essenziale, un elenco di opere prevalentemente di autori portoghesi tradotti in italiano, concepito per orientare chiunque voglia avvicinarsi alla letteratura e, in generale, alla cultura del Portogallo. Un semplice strumento di consultazione per appassionati e cultori della materia, che continuiamo a compilare grazie alle preziose segnalazioni dei nostri lettori.

Questa volta i titoli destinati alla nostra “biblioteca” sono stati segnalati dall'amica Paula, che ci segue da Lisbona fin dalla comparsa della nostra Associazione sul web. A lei il nostro più sentito muito obrigado!

Buona lettura a tutti!

I NUOVI TITOLI
- Avella, Aniello Angelo, Teixeira de Pascoaes e il saudosismo, Roma, Japadre Editore, 1996
- Avella, Aniello Angelo, Parola, immagine, utopia. Scritti in onore di Manoel de Oliveira, Roma, Japadre Editore, 2002
- Castelo Branco, Camilo, Amore di perdizione, Palermo, Sellerio Editore, 2000
- Luís, Agustina Bessa, La sibilla, Firenze, Giunti Editore,1989
- Pascoaes, Teixeira de, Gesù e Pan (traduzione dal portoghese di Domenico Corradini Broussard e Sebastiana Fadda, con una postfazione di José Saramago), Pisa, ETS , 1999
- Telles, Lygia Fagundes, Ragazze, Roma, Cavallo di Ferro, 2006

Biblioteca Joanina dell’Università di Coimbra

martedì 26 aprile 2011

“Os Perestrello: uma família de prazentinos no Império Português (século XVI)”

Conferência pela Doutora Nunziatella Alessandrini da Red Columnaria e do Centro de História de Além-Mar.
Terça-feira, 17 de maio de 2011, 17h30
Sociedade de Geografia de Lisboa - Auditório Adriano Moreira
Rua Portas de Santo Antão, 100 - Lisboa


"Os Perestrello: uma família de prazentinos no Império Português (século XVI)”


Conferenza della dott.ssa Nunziatella Alessandrini della Red Columnaria e del Centro de História de Além-Mar
Martedì 17 maggio 2011, ore 17.30

Sociedade de Geografia de Lisboa,
Auditorium Adriano Moreira
Rua Portas de Santo Antão, 100 - Lisbona

Nell’ambito del 1.º Ciclo de Conferenze: Relações luso-italianas nos séculos XV-XVIII: balanço e novas linhas de investigação no âmbito da celebração dos 150 anos da União de Itália

Nunziatella Alessandrini
Ricercatrice del Cham (Centro de História de Além Mar) dell'Universidade Nova de Lisboa, ha sviluppato importanti studi sulla presenza italiana, soprattutto mercanti, a Lisbona nei secoli XVI-XVII. E’ l’organizzatrice del 1.º Ciclo di Conferenze “Relazioni luso-italiane nei secoli XV-XVIII: bilancio e nuove linee di ricerca nell’ambito della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia”, un progetto scaturito dalla collaborazione fra l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano de Cultura de Lisboa, la Società di Geografia di Lisbona, il Centro de História de Além-Mar, il Centro Científico e Cultural de Macau.



Leggi anche:
Conferenza: "Os Perestrello: uma família de prazentinos no Império Português (século XVI)”
Grande successo della conferenza di Nunziatella Alessandrini a Lisbona. Molti i riferimenti alla parentela dei Perestrello dell'isola di Madeira con Cristoforo Colombo.

lunedì 25 aprile 2011

25 de Abril sempre! Fascismo nunca mais!

O 25 Abril também é italiano


Em Itália, o dia 25 de Abril também é feriado nacional. O fim do fascismo italiano coincide com a data da queda do Estado Novo.
A data 25 de Abril marcou a história da Europa. Apesar de “25 Aprile” e "25 de Abril" não serem o mesmo, ambos estão irremediavelmente ligados ao fim do fascismo.
O “25 Aprile” deu-se em Itália em 1945. Os "partigiani" (guerrilheiros anti-fascistas) e as forças aliadas protagonizaram a libertação da ocupação das tropas nazis, pondo fim à ameaça do fascismo ressurgir no seu panorama político.
Maria Pia Mottini é cidadã italiana residente em Portugal e professora de italiano no Conservatório de Música do Porto. Segundo a professora, “muita gente sofreu no final da guerra, muita gente moreu”. “Esta última fase levou muita gente para os campos de concentração, trouxe muita fome, destruição, doenças... Faltava tudo! A Itália de 44 e 45 era uma Itália completamente destruída”, concluiu.
O fascismo estava comprometido desde o desembarque dos aliados na Sícilia no Verão de 1943. A 25 de Julho do mesmo ano, o órgão máximo do fascismo decide derrubar e prender o "Duce", devido aos seus fracassos militares. Em 1944, o rei Vitor Emanuel rende-se aos Aliados e declara guerra à Alemanha nazi, que apoiara anteriormente. Entretanto, Hitler ajuda Mussolini a fugir. O italiano constitui a República Social Italiana a norte do país. Iniciou-se, assim, um período bastante negro, onde ao movimento de resistência contra os alemães se juntou a guerra civil entre os "partigiani" e os combatentes da República Social.
Pia Mottini, quando era mais nova, morava numa pequena aldeia a norte de Itália. Lembra-se de ver as “pessoas a chorar”, quando se tocava o tema da resistência ao fascismo. Na sua aldeia “houve também mais do que uma família que ficou sem familiares, na guerra na Rússia. Muitos ficavam adormecidos pelo caminho, sem forças para avançarem”.
O 25 de Abril italiano foi o fim tão desejado e esperado de uma história estremamente dramática. As pessoas sentiam-se finalmente livres e com vontade de recomeçar, o que levou ao "boom económico", continua a professora, contando a história que lhe foi transmitida um dia pelos seus pais e avós.
“Os nossos familiares tentavam, sobretudo, chamar-nos a atenção para que não se voltassem a cometer os mesmos erros do passado e se defender sempre a liberdade”, lembra Pia Mottini, que não consegue compreender o ressurgir de movimentos de extrema-direita, em especial ligados ao fenómeno do futebol.
Com os tempos, o "25 Aprile" tem caído no esquecimento. “Já não é tão falado e vivido”, de acordo com a cidadã italiana. “Há sempre uma vertente política (a esquerda), programas de televisão, actividades que recordam o que se passou durante a Guerra”, mas “já não se fazem aqueles desfiles” como antigamente. “Os italianos mantêm o espírito de protesto, desde os tempos do Império Romano, mas não o revolucionário”, comenta Pia Mottini.

Milene Marques

25 de Abril 1945-2008… 2011… sempre!

sabato 23 aprile 2011

Álvaro Pires de Évora - Cristo Ressuscitado

Álvaro Pires de Évora, Cristo Ressuscitado
Tempera su tavola – 1430 circa (106 x 76 cm)
Szépmüvérzeti Museum - Budapest, Ungheria

Álvaro Pires è il primo pittore portoghese conosciuto, e la sua attività è ben documentata in Toscana (Pisa, Volterra, Firenze) fra il 1411 e il 1434. Vasari, il principale biografo dei pittori del Rinascimento, lo chiama Alvaro di Piero di Portogallo. Di lui non si possiedono molte notizie biografiche, e risulta sconosciuta la data della nascita, come pure quella della morte. Le sue opere si collocano stilisticamente nell’ambito della pittura fiorentina del primo Quattrocento. I suoi principali committenti furono gli ordini religiosi e la ricca borghesia mercantile italiana.
Oltre al Vasari, che ne da qualche notizia in Le Vite de' più Eccellenti Pittori, Scultori e Architettori (1808), l’altro opera biografica di riferimento è di José da Cunha Taborda, che ne traccia un profilo in Regras da arte da pintura, pubblicata in Portogallo nel 1815.

venerdì 22 aprile 2011

D. João IV de Portugal - Crux fidelis

Un gioiello della musica sacra portoghese del XVII secolo. L'opera è attribuita a un re, che fu anche un dottissimo teorico musicale e compositore. Ma l'attribuzione non è certa.

di Domenico Condito

Crucifixo do Mosteiro dos Jerónimos – Lisboa
Foto di Laura Za ©

L’1 dicembre 1640 fu proclamato re del Portogallo D. João IV (Vila Viçosa 1605 – Lisbona 156), il “Restauratore”. Era il primogenito del duca di Braganza e la sua proclamazione coincise con la rivolta contro gli Spagnoli che occupavano il Portogallo dal 1580. Battendosi accortamente contro la Spagna e cercando l’appoggio dei nemici di essa (Francia, Olanda, Inghilterra), riuscì a “restaurare” l’indipendenza del Paese. Anche nelle colonie, e in particolare in Brasile, respinse ogni infiltrazione straniera.
Regnò dal 1640 al 1656 e diede particolare impulso allo sviluppo delle arti. Egli stesso fu valente musicista e compositore. Fu avviato allo studio della musica da suo padre Teodosio che, avendo letto le Etymologiae di Sant’Isidoro di Siviglia, riteneva che “Senza la musica nessuna conoscenza è perfetta”. Fin da ragazzo studiò teoria musicale e composizione, ch’era un metodo certo, secondo il genitore, per acquisire sobrietà, disciplina mentale, ponderazione e prudenza. Fu così che D. João IV divenne non solo un dottissimo teorico musicale e compositore, ma uno dei padri della musica portoghese del XVII secolo. Durante il suo regno realizzò una delle più grandi biblioteche del mondo, che vantava, fra l’altro, una vasta collezione di manoscritti di musica sacra e profana. Purtroppo l’immenso patrimonio librario andò perduto durante il gravissimo terremoto che colpì Lisbona nel 1755 e che provocò più di centomila vittime.
Fu D. João IV ad introdurre in Portogallo il culto dell’Immacolata Concezione, proclamandola Protettrice del Regno. Decise, inoltre, che i monarchi non portassero più la corona in testa, che da allora fu posta su un cuscino accanto al re.

Oggi, nel giorno di Venerdì Santo, Sexta-Feira Santa in portoghese, vi voglio proporre l’ascolto di Crux fidelis, una splendida composizione attribuita proprio al re-musicista. Riporto al riguardo, inoltre, una precisazione dell'amica Manuela Paraíso, autrice del programma di divulgazione della musica classica portoghese "Na Outra Margem" (Rádio Europa Lisboa), nonchè collaboratrice del Jornal de Letras relativamente all’area musicale. Riferisce Manuela che, secondo alcuni musicologi, la composizione, pur essendo attribuita da secoli a D. João IV, potrebbe in realtà essere stata composta da un altro autore. La questione, come succede spesso in questi casi, è controversa. È indubitabile invece che si tratta di un gioiello della polifonia sacra portoghese del Seicento.
Comunque sia, ringrazio Manuela per la preziosa informazione, e auguro a tutti voi un buon ascolto!


mercoledì 20 aprile 2011

Viagem a Portugal: Óbidos

Post bilingue: português-italiano

“Antes de sair de Óbidos, ainda foi visitar a Igreja da Misericórdia, que mostra uma opulenta Virgem de faiança sobre o portal e tem, no interior, bons azulejos, e depois dar uma volta pelo caminho de ronda do castelo, contemplando a paisagem, para enfim escohler a que se estende para norte, funda e plana até à pequena elevação que tapa o horizonte. Estas observações têm a vantagem de situar um lugar entre lugares. Para o viajante, Óbidos não é apenas uma terra com pessoas, ruas exessivamente floridas, boas pinturas e boas sculturas. É também um sítio da paisagem, um acidente, uma dobra de terra e pedra. Parece que assim se reduz a dimensão das obras dos homens. Não é essa a opinião do viajante.”

José Saramago, Viagem a Portugal, Caminho - O Campo da Palavra, Lisboa 1995, pp. 274-275.

Viagem a Portugal: Óbidos
Foto di Laura Za ©, co-fondatrice dell’Associazione Culturale Luís de Camões

Viaggio in Portogallo: Óbidos

“Prima di partire da Óbidos, è andato a visitare anche la Chiesa della Misericordia, che mostra un’opulenta Vergine di maiolica sopra il portale e ha, nell’interno, begli azulejos, e poi a fare un lungo giro lungo la ronda del castello, contemplando il paesaggio, per scegliere infine quello che si stende verso nord, profondo e pianeggiante fino alla piccola elevazione che occlude l’orizzonte. Queste osservazioni hanno il vantaggio di situare un luogo fra tanti altri. Per il viaggiatore, Óbidos non è solo una terra dove ci sono persone, vie eccessivamente fiorite, bei dipinti e belle sculture. È anche un posto del paesaggio, un accidente, una piega di terra e pietra. Sembra così di ridurre la dimensione delle opere umane. Ma non è questa l’opinione del viaggiatore.”

José Saramago, Viaggio in Portogallo, Giulio Einaudi editore, Torino 1999, pp. 355-356.

lunedì 18 aprile 2011

Capella Patriarchal | Fernando de Almeida | Responsorium I "In monte Oliveti"

Con un concerto della Capella Patriarchal, diretta da João Vaz, è stato presentato a Lisbona il primo cd dedicato integralmente alla musica sacra di Fernando de Almeida.
Un estratto video del concerto: Responsorium I "In monte Oliveti".

di Domenico Condito

Nei giorni scorsi è uscito in Portogallo il primo cd dedicato integralmente alla musica sacra di Fernando de Almeida, annoverato fra i più importanti polifonisti portoghesi del XVII secolo. La registrazione, disponibile su etichetta althum.com, contiene i Responsórios de Quinta-Feira Santa e la Missa Ferial, due fra le più significative composizioni del musicista. La pregevole interpretazione della Capella Patriarchal (nella foto), diretta da João Vaz, è basata sullo studio accurato delle fonti e delle tecniche esecutive utilizzate in Portogallo nel Seicento. Un lavoro prezioso che va a colmare una grave lacuna nell’ambito della storiografia musicale portoghese. Ne abbiamo dato un ampio resoconto su queste pagine, lo scorso 12 aprile, nell’articolo Fernando de Almeida - Responsórios de Quinta-Feira Santa, Missa Ferial, che sappiamo essere stato molto “cliccato” sia in Italia che in Portogallo. Oggi siamo in grado di proporvi un “estratto” del concerto di presentazione del cd che la Capella Patriarchal ha tenuto a Lisbona, nella Igreja de S. Nicolau, lo scorso 16 aprile. Buon ascolto!



Sul sito della Althum.com è possibile ascoltare altri due brani di questo bellissimo cd: Responsorium V «Judas mercator pessimus» e Agnus Dei.

domenica 17 aprile 2011

“Mensagem” di Fernando Pessoa

Pubblicata la riproduzione anastatica del dattiloscritto originale con le annotazioni personali dell’Autore. Comincia cosìl’attività della casa editrice Babel in Brasile.

La casa editrice Babel approda in Brasile. Il progetto d’oltremare del prestigioso gruppo editoriale portoghese è stato presentato lo scorso 14 marzo al Museu da Língua Portuguesa della città di San Paolo. “L’obiettivo non è quello di creare una succursale brasiliana della Babel – ha dichiarato Paulo Teixeira Pinto, proprieatrio del gruppo - ma di sviluppare una linea editoriale autonoma”. Quest’anno in Brasile la casa editrice lancerà almeno 100 titoli. Sarà dato ampio spazio agli autori brasiliani, le cui opere saranno pubblicate nella Biblioteca Babel de Clássicos Brasileiros, curata e diretta dallo scrittore Luiz Ruffato. Apriranno la collana le opere di José de Alencar e Adolfo Caminha.
La Babel ha inaugurato la sua attività in Brasile, presentando le edizioni in forma anastatica (“clonadas”) di tre importanti classici in lingua portoghese: Mensagem di Fernando Pessoa; Espumas flutuantes (1870), la prima opera di Castro Alves; e un’edizione di lusso dell’Índice das coisas mais notáveis, di Padre António Vieira.
Particolare risalto merita l’edizione di Mensagem di Fernando Pessoa, l’unica opera in portoghese pubblicata in vita dallo scrittore. Si tratta della riproduzione anastatica dell’esemplare dattiloscritto, annotato manualmente dall’Autore, conservato presso la Biblioteca Nacional de Portugal. Il volume, con copertina rigida rivestita in tessuto, è presentato in un elegante cofanetto. La riproduzione anastatica dell’esemplare dattiloscritto mantiene il colore giallognolo delle pagine originali e le “ombre” delle scritte sul retro dei fogli. Gli elementi di maggiore interesse stanno proprio nelle correzioni apportate ai versi e nelle annotazioni personali dell’Autore quasi sempre in matita blu. Un’edizione per appassionati e studiosi meritevole della più grande attenzione.

venerdì 15 aprile 2011

L’artista portoghese Marta de Menezes a Milano

Nell’ambito della rassegna “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime”
Piazza Duomo, 12 aprile - 1 maggio 2011

E’ in corso di svolgimento a Milano la mostra “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime”, ideata e curata da Denis Santachiara in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti.
La rassegna si sviluppa all’interno di un padiglione "molecolare", realizzato in Piazza Duomo, suddiviso in 8 stanze, ognuna delle quali esprime un principium originato dalla scienza, come motore per realizzare opere sonore, visive, architettoniche e di arti industriali. Alle 8 stanze di “Principia” si accede attraverso uno spazio introduttivo che evidenzia i rapporti della produzione delle arti storiche con i principi matematici, geometrici, ottici, magnetici, elettrici ed elettronici che hanno caratterizzato la storia dell’arte. Se in passato Giotto è entrato in rapporto con il principio del punto luce che dona tridimensionalità alle figure, Brunelleschi e Leonardo con il principio del punto di fuga e la prospettiva, Canaletto e Guardi con il principio della camera oscura reso nelle loro straordinarie vedute, o il Futurismo e Dadaismo che hanno guardato al cinema, Duchamp e Man Ray al Rotorilievo, Tinguely al principio del caos meccanico, è interessante vedere cosa sta accadendo nella nostra contemporaneità e come gli artisti possono utilizzare nuove idee per esprimere la propria arte.
Giovani e importanti artisti e scienziati espongono nelle 8 stanze opere d'arte che utilizzano un principium riconducibile essenzialmente alle ultime e più avanzate tecnologie. Fra gli artisti che partecipano alla rassegna Marina Abramovic, Carlo Bernardini, Ludovico Einaudi, Luca Pozzi, Karin Sander, Pablo Valbuena e la portoghese Marta de Menezes.


Marta de Menezes


Originaria di Lisbona, dov’è nata nel 1975, è uno dei riferimenti principali della bioarte in Portogallo e nel mondo. Diplomata in Belle Arti all’Università di Lisbona, ha conseguito un master in Storia dell’Arte e Teoria della Percezione all’Università di Oxford. La sua ricerca artistica si spinge a indagare l’interazione fra arte e biologia, lavorando in laboratori di ricerca concepiti come nuovi atelier artistici e dimostrando che le biotecnologie possono favorire lo sviluppo di nuove forme d'arte. Attualmente collabora come artista con l'MRC (Clinical Sciences Centre, Imperial College of Science, Technology and Medicine) di Londra e il VIVID di Birmingham. Ciò le consente di sviluppare la sua Arte transgenica, l’indagine tra progresso biotecnologico e artistico, lo studio delle ‘’somiglianze/differenze’’ tra ciò che è manipolato (ipotizzabile) e ciò che non è manipolato (esistente). La Menezes cerca di mettere a fuoco le infinite possibilità che la biologia moderna offre agli artisti, provando a comprendere il materiale biologico quale nuova forma espressiva: il DNA, le proteine e le cellule le offrono l'opportunità di esaminare le infinite strade della rappresentazione e della comunicazione. L’artista portoghese, nonostante la sua formazione ‘’accademica’’ e le conoscenze dei tradizionali mezzi artistici, riesce così a trasmutare la propria creatività nelle nuove metodologie creative dell’era biotech. Il suo obiettivo primario è un'indagine dei confini, molto labili, che separano ciò che viene offerto dalla natura da ciò che viene pensato dalla fantasia poetica di un artista, impiegando strumenti appartenenti al mondo delle biotecnologie per passare da un ambito all'altro. L’esito è un orizzonte artistico nuovo, uno spaccato della nostra contemporaneità che lascia intravedere un futuro possibile e, forse, non troppo lontano.

Opera di Marta de Menezes

Ringraziamo per la segnalazione il Prof. Dott. Paulo Cunha e Silva, Consigliere Culturale dell'Ambasciata del Portogallo in Italia.

martedì 12 aprile 2011

Commercio, cultura, potere: la comunità italiana a Lisbona nel secolo XVI

Conferenza di Nunziatella Alessandrini, ricercatrice del CHAM - Centro de História de Além Mar dell'Universidade Nova de Lisboa
3 maggio 2011, ore 18.00 - Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma


Fin dal Trecento la comunità italiana a Lisbona vantava una solida presenza che si andò consolidando nei secoli successivi fino a quando, agli albori del secolo XVI, nacque impellente la necessità di costruire una chiesa della Nazione Italiana dove fosse possibile riunirsi, parlare la propria lingua e trattare gli affari. Venne così acquistato un terreno - donato a S. Giovanni in Laterano per non sottostare alla giurisdizione del patriarca di Lisbona - e iniziata la costruzione della Chiesa degli Italiani dedicata al culto della Madonna di Loreto. A partire da questo momento, 1518, iniziò per la comunità italiana di Lisbona un nuovo corso in cui la propria identità si manifestò nel bel monumento sito nel cuore della capitale portoghese.
Il Regno di Portogallo viveva, in questo periodo, il suo pieno splendore; i viaggi atlantici del secolo XV e l’apertura della rotta per le Indie sul finire dello stesso secolo diedero impulso in maniera consistente all’arrivo di stranieri che volevano trarre profitto dai lauti guadagni del nuovo commercio di lungo corso. Relativamente agli italiani che già si trovavano in terra portoghese, si assiste ad un rafforzamento economico di queste famiglie attraverso la creazione di case commerciali la cui azione si va estendendo ai nuovi possedimenti ultramarini, dando origine a reti commerciali che univano il Mediterraneo all’Atlantico e all’ Oceano Indiano.
La presente comunicazione si propone di disegnare il profilo della colonia italiana a Lisbona in un periodo in cui la capitale portoghese sale, per ben due volte, alla ribalta del panorama internazionale: all’inizio del secolo, dopo il successo del viaggio di Vasco da Gama, e sul finire del secolo, quando la Spagna si approprierà del regno portoghese (1580).

Nunziatella Alessandrini
Ricercatrice del Cham (Centro de História de Além Mar) dell'Universidade Nova de Lisboa, ha sviluppato importanti studi sulla presenza italiana, soprattutto mercanti, a Lisbona nei secoli XVI-XVII. E’ l’organizzatrice del 1.º Ciclo di Conferenze “Relazioni luso-italiane nei secoli XV-XVIII: bilancio e nuove linee di ricerca nell’ambito della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia”, un progetto scaturito dalla collaborazione fra l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano de Cultura de Lisboa, la Società di Geografia di Lisbona, il Centro de História de Além-Mar, il Centro Científico e Cultural de Macau.

Fernando de Almeida - Responsórios de Quinta-Feira Santa, Missa Ferial

Il gruppo Capella Patriarchal, diretto da João Vaz, ha inciso il primo CD dedicato integralmente al polifonista portoghese del XVII secolo. Il lancio del disco avverrà con un concerto della Capella Patriarchal il prossimo 16 aprile, alle ore 21.00, nella Igreja de São Nicolau a Lisbona.

di Domenico Condito


Nel Seicento, la scena musicale portoghese era dominata dalla “polifonia imitativa”, nonostante l’ampio rinnovamento della musica europea attuato nel secolo precedente. Ancora nel 1650, il Re del Portogallo D. João IV, dottissimo teorico musicale e compositore, definiva “moderna” la musica polifonica imitativa, intervenendo in sua difesa “contro la posizione errata del vescovo Cyrilo Franco”. Tale orientamento era probabilmente influenzato dalla posizione assunta dalla Chiesa nel Concilio di Trento, che aveva contribuito a ritardare la diffusione dell’opera barocca nella penisola iberica. Di fatto i compositori portoghesi continuavano a coltivare le forme musicali del secolo precedente, mostrando di non conoscere, almeno in apparenza, la “cantata” e la “sonata” italiane. Il ricorso prevalente alla scrittura polifonica, inoltre, era in netta controtendenza rispetto all’utilizzo del basso continuo e alla progressiva polarizzazione tra melodia e accompagnamento che si affermavano in Europa.
Tuttavia, in diverse composizioni portoghesi del XVII secolo, sotto l’apparenza d’una struttura polifonica arcaica o rinascimentale, svolta per linee parallele, è possibile riconoscere i segni d’una apertura verso la verticalità che prelude all’armonia barocca. I prodromi di questa nuova concezione musicale sono presenti nelle opere di compositori come Francisco Martins (?-1680) e Diogo Dias Melgás (1638-1700), anche se il linguaggio tonale si sviluppò pienamente in Portogallo soltanto nel secolo successivo, attraverso l’opera di “italianizzazione” della musica promossa dal re D. João V.

Oggi molti dei polifonisti portoghesi del Seicento sono praticamente sconosciuti. Autentici maestri dell’arte musicale, fra i quali annoveriamo Fr. Fernando de Almeida, uno degli ultimi compositori di musica sacra che precedettero la “riforma” di D. João V. Il musicista, originario di Lisbona, divenne monaco professo del Convento do Cristo di Tomar nel 1638, e successivamente fu nominato Maestro di Cappella. A Lisbona si conservavano copie delle sue composizioni, apprezzate al punto che venivano eseguite nella Cappella Reale.
Fra le sue opere più significative la Missa Ferial e i Responsórios de Quinta-Feira Santa. Due gioielli della polifonia portoghese riscoperti dal gruppo Capella Patriarchal, diretto da João Vaz, che recentemente ha eseguito le composizioni in prima moderna assoluta. Ora le due opere sono disponibili su etichetta althum.com, grazie alla registrazione dal vivo della Capella Patriarchal. L’incisione discografica, la prima dedicata integralmente a opere di Fernando de Almeida, è già disponibile in Portogallo e sarà lanciata da un concerto del gruppo portoghese il prossimo 16 aprile, alle ore 21.00, nella Igreja de S. Nicolau di Lisbona.

Le opere editate, provenienti da un manoscritto conservato nella Biblioteca del Palazzo Ducale di Vila Viçosa, si collocano stilisticamente fra la tradizione tardo cinquecentesca e lo sviluppo della musica tonale, documentando una fase cruciale della storia musicale portoghese. Lo stile di Fr. Fernando de Almeida, pur mantenendosi fedele al linguaggio polifonico dei compositori che lo hanno preceduto, è impregnato dei madrigalismi tipici della musica italiana di quel tempo. In particolare, i testi dei Responsorii sono arricchiti da effetti musicali che sottolineano il significato di alcune parole. Come scrive João Vaz, nel libretto allegato al CD, "(...) l’ingegnosità dello stile di Fernando de Almeida è particolarmente nota per i responsorii, il cui discorso è generato dalla giustapposizione di idee musicali diverse, se non contrastanti, che sono lanciate da un coro all’altro, e che riflettono o imitano musicalmente i vari significati espressi nei testi: ai segmenti omofonici con inattese catene di accordi sostenuti, o ai segmenti di tessitura contrappuntistica che incorporano sospensioni e dissonanze, o vocalizzi che circolano rapidamente da una voce all’altra, succedono alternativamente passaggi declamatori, talvolta in un rapido stile «parlante». Processi d’inclinazione naturalistica come il significativo livello di ridondanza fra il testo e il gesto musicale (frequentemente assimilata ala retorica madrigalista) e la consistente integrazione dell’ornamento nella struttura discorsiva sono, essenzialmente, caratteristiche barocche, anche se tradotte nello «stile antico» della tradizione manierista iberica, della quale Fernando de Almeida è al contempo erede e innovatore. In questa registrazione (la prima integralmente dedicata al compositore), secondo la consuetudine ben documentata nel XVII secolo, le voci sono accompagnate dall’organo, e il latino è pronunciato alla portoghese, dal momento che la pronuncia italiana si diffuse fra di noi solo a partire dal secondo quarto del XVIII secolo.” (Trad. dall’originale portoghese)

In conclusione, quella della Capella Patriarchal è una registrazione preziosa, che ci rende partecipi d'una pagina inedita e straordinaria della storia musicale portoghese; ma è anche un'affascinante esperienza d’ascolto, capace di sospingere lo spirito oltre i risrtretti confini lusitani, verso una regione molto più prossima all’eternità. Da non perdere.

Il gruppo "Capella Patriarchal"

CAPELLA PATRIARCHAL
Il gruppo, costituito nel 2006, ha già realizzato numerosi concerti in Portogallo, Spagna e Germania. La sua attività è destinata essenzialmente alla divulgazione dei tesori della musica sacra portoghese dei secoli XVI-XIX. Esegue principalmente opere inedite, basando la propria interpretazione su un approfondito lavoro di ricerca delle fonti musicali e sullo studio delle pratiche interpretative ed espressive in uso nelle diverse epoche. Membri del gruppo: Mónica Santos, soprano; Carolina Figueiredo, contralto; João Moreira, tenore; Manuel Rebelo, basso; João Vaz, organista e direttore. Il gruppo si avvale inoltre della collaborazione di altri cantanti dediti al repertorio della musica sacra portoghese.

JOÃO VAZ
Originario di Lisbona, si è diplomato in organo presso la Escola Superior de Música della capitale lusitana, sotto la guida di Antoine Sibertin-Blanc, e presso il Real Conservatório Superior de Música di Saragozza, dove ha studiato con José Luis González Uriol, con una borsa di studio della Fundação Calouste Gulbenkian. Nel 1988 si è aggiudicato il primo premio al Concurso da Juventude Musical Portuguesa (organo superiore). Ha conseguito il dottorato in musicologia ed è professore di organo all’Escola Superior de Música de Lisboa e all’Escola das Artes dell’Università Cattolica di Oporto. Nel corso degli anni ha sviluppato un’intensa attività a livello internazionale come concertista e come docente in corsi di perfezionamento organistico, dedicandosi in particolar modo allo studio e alla divulgazione della musica portoghese. Ha realizzato inoltre diverse incisioni discografiche ed è titolare dell’organo dell’Igreja de São Vicente de Fora a Lisbona. E’ stato consulente permanente per il restauro dei sei organi della Basilica del Palazzo Nazionale di Mafra.



venerdì 8 aprile 2011

Câmara Clara: Terras Sem Sombra - Festival de Música Sacra do Baixo Alentejo

Não percam o magnífico programa conduzido por Paula Moura Pinheiro.
Post bilingue: português-italiano

Chegou à sua sétima edição o Festival de Música Sacra do Baixo Alentejo. No passado dia 2 de Abril, publicámos um post para divulgar em Itália este importante evento artístico e cultural. A edição de 2011, intitulada Peregrinação Interior - Momentos da Espiritualidade na Música Ocidental (Séculos XVII-XXI), decorre entre 19 de Março e 9 de Julho.
Este ano, Paolo Pinamonti, professor da Università Ca’ Foscari de Veneza, assumiu a direção artística do Festival Terras Sem Sombra, num regresso à programação cultural em Portugal.
O Festival foi apresentado no último programa do Câmara Clara (RTP2), conduzido por Paula Moura Pinheiro. O professor Pinamonti foi o convidado em estúdio.
Podemos (re)ver o programa no site do Câmara Clara: http://camaraclara.rtp.pt/#/arquivo/209
No "terreno" vamos admirar as belíssimas igrejas que no Baixo Alentejo acolherão até julho o Festival Terras Sem Sombra, e escutar alguma da música que ali vai ser tocada. Obras originais e clássicas por portugueses e estrangeiros.


Câmara Clara: Terras Sem Sombra - Festival de Música Sacra do Baixo Alentejo
Non perdete il magnifico programma condotto da Paula Moura Pinheiro.

E’ giunto alla sua settima edizione il Festival de Música Sacra do Baixo Alentejo. Lo scorso 2 aprile abbiamo pubblicato un post per divulgare in Italia quest’importante evento artistico e culturale. L’edizione dl 2011, intitolata Peregrinação Interior - Momentos da Espiritualidade na Música Ocidental (Séculos XVII-XXI), si svolge dal 19 marzo al 9 luglio.
Quest’anno Paolo Pinamonti, professore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha assunto la direzione del Festival Terras Sem Sombra, tornando alla programmazione culturale in Portogallo.
Il Festival è stato presentato nell’ultima puntata di Câmara Clara, il programma della RTP2 condotto da Paula Moura Pinheiro. Il prof. Pinamonti è stato ospite in studio.
Possiamo (ri)vedere il programma sul sito di Câmara Clara: http://camaraclara.rtp.pt/#/arquivo/209
Sul “terreno” ammireremo le bellissime chiese del Baixo Alentejo che accoglieranno fino a luglio il Festival Terras Sem Sombra, e ascolteremo alcune delle musiche che saranno eseguite in quei luoghi. Opere originali e classiche di autori portoghesi e stranieri.

martedì 5 aprile 2011

Congresso Internacional “Rota das Catedrais”

Congresso Internazionale sulla “Rotta delle Cattedrali” del Portogallo
Museu Municipal de Faro – 7, 8 e 9 Abril de 2011
Post bilingue: português-italiano


Especialistas nacionais e estrangeiros reúnem-se em Faro para discutir o projeto que envolve as 25 catedrais portuguesas, tecido essencial de memória e de identidade do País. Promovendo o debate em torno das catedrais portuguesas, numa perspectiva aglutinadora, centrada na sua singularidade histórica, espiritual e artística, o Congresso Internacional Rota das Catedrais constitui uma primeira etapa na apresentação pública do projecto, resultante do acordo de cooperação celebrado entre o Ministério da Cultura e a Conferência Episcopal Portuguesa. Apresentando os diversos monumentos como um todo coerente e identitário, potencia ainda o encontro entre os objectivos de natureza religiosa, cultural e turística. Olhar para as catedrais como «um património profundamente identitário, plural e multifacetado» é o objectivo primeiro deste Congresso Internacional.

Mais informações em:
www.congressocatedrais.com



Congresso Internazionale "Rota das Catedrais"


Esperti nazionali ed internazionali si incontrano a Faro, in Portogallo, per discutere il progetto che riguarda le 25 cattedrali portoghesi, tessuto essenziale della memoria e dell'identità del Paese. Promuovendo il dibattito sulla cattedrali portoghesi, secondo una prospettiva unificante, incentrata sulla loro singolarità storica, spirituale e artistica, il Congresso Internazionale Rota das Catedrais costituisce un primo passo per la presentazione pubblica del progetto, risultato di un accordo di cooperazione celebrato fra il Ministero della Cultura e la Conferenza Episcopale Portoghese. Presentando il complesso dei diversi monumenti come un patrimonio coerente e identitario, favorisce inoltre l’incontro tra gli obiettivi di natura religiosa, culturale e turistica. Guardare alla cattedrali come a "un patrimonio di identità profonda, plurale e multiforme" è il primo obiettivo di questo Congresso Internazionale.

Maggiori informazioni in:
www.congressocatedrais.com

lunedì 4 aprile 2011

"A Querela dos Novos Simples: os paradigmas médicos português e italiano no interior do saber médico europeu, século XVI"

Conferência pelo Prof. Bruno Martins Boto Leite do European University Institute de Florença (EUI Firenze) 12 Abril 2011 18.30H, Centro Científico e Cultural de Macau, I.P. – Lisboa

No âmbito do 1.º Ciclo de Conferências: Relações luso-italianas nos séculos XV-XVIII: balanço e novas linhas de investigação no âmbito da celebração dos 150 anos da União de Itália.
Post bilingue:
português-italiano

Ao longo de todo o século XVI, quando os europeus aportam em geografias até então inexploradas, uma parcela da intelectualidade do continente se encarregava de reavaliar os conteúdos dos textos concernentes ao conhecimento da historia natural produzidos na Antiguidade, como Dioscórides, Plínio o velho etc. Esse longo processo de reavaliação intelectual, que possuía o intuito de repensar e precisar o conhecimento farmacológico, não se deu, contudo, de forma pacifica e harmônica. No interior desses debates, dois intelectuais, um italiano e um português, propuseram formas bem particulares e contraditórias de observar e estudar os simples. A presente conferência tem por objetivo observar os modelos farmacológicos de Pier Andrea Mattioli e Amato Lusitano e mostrar a especificidade dos estudos naturais da época moderna.

Agradecemos a informação à Dra. Nunziatella Alessandrini, investigadora do Cham (Centro de História de Além Mar) da Universidade Nova de Lisboa.


"La disputa sui nuovi Semplici: i paradigmi medici portoghese e italiano nell’ambito del sapere medico europeo del XVI secolo"

Conferenza del Prof. Bruno Martins Boto Leite dell’European University Institute di Firenze (EUI) 12 abril 2011. ore 18.30, Centro Científico e Cultural de Macau, I.P. – Lisbona

Nell’ambito del 1.º Ciclo de Conferenze: Relações luso-italianas nos séculos XV-XVIII: balanço e novas linhas de investigação no âmbito da celebração dos 150 anos da União de Itália

Nel corso di tutto il XVI secolo, quando gli europei approdano in aree geografiche fino ad allora inesplorate, una parte dell’intellettualità del continente s’incaricava di rivalutare i contenuti dei testi relativi alla conoscenza della storia naturale prodotti nell’antichità, come quelli di Dioscoride, Plinio il Vecchio, ecc. Questo lungo processo di rivalutazione, che aveva l’intenzione di ripensa re e precisare le conoscenze farmacologiche, non avvenne, tuttavia, in modo pacifico e armonico. All’interno di questi dibattiti, due intellettuali, uno italiano e l’altro portoghese, proposero due modi molto particolari e contraddittori di osservare e studiare i semplici. Questa conferenza si propone di esaminare i modelli farmacologici di Pier Andrea Mattioli e Amato Lusitano e illustrare la specificità degli studi naturali dell’epoca moderna.

Ringraziamo per la nota informativa la Dott.ssa Nunziatella Alessandrini, ricercatrice al Cham (Centro de História de Além Mar) dell'Universidade Nova de Lisboa


Centro Científico e Cultural de Macau, I.P. – Lisbona

sabato 2 aprile 2011

Terras sem Sombra, Festival de Música Sacra do Baixo Alentejo

Con la direzione artistica del prof. Paolo Pinamonti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia
dal 19 marzo al 9 luglio

Dal 19 marzo al 9 luglio 2011, si svolge in Portogallo la settima edizione di Terras sem Sombra, Festival de Música Sacra do Baixo Alentejo. La manifestazione è un'iniziativa del Departamento do Património Histórico e Artístico da Diocese de Beja. Si tratta di uno dei più importanti e prestigiosi festival di Musica Sacra esistenti oggi al mondo. La rassegna di quest’anno, intitolata Peregrinação Interior - Momentos da Espiritualidade na Música Ocidental (Séculos XVII-XXI), è dedicata al rapporto fra musica e perenigrazione spirituale. La programmazione prevede lo svolgimento di concerti, masterclasses, conferenze, visite guidate e altre interessanti iniziative artistiche e culturali. I concerti si terranno di sabato, ogni 15 giorni, nelle più belle chiese storiche del Basso Alentejo. La rassegna itinerante si propone di costruire un ponte fra la grande musica sacra ed il suggestivo patrimonio architettonico-religioso della regione, con iniziative per la promozione delle bellezze paesaggistiche del territorio e della sua biodiversità. Le località di Almodôvar, Grândola, Beja, Castro Verde, Santiago do Cacém e Vidigueira segnano le tappe di quest’incantevole itinerario spirituale, artistico e naturalistico. Con l’edizione del 2011 torna in Portogallo Paolo Pinamonti, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha assunto per tre anni la direzione artistica del Festival, dopo essere stato direttore del Teatro La Fenice di Venezia, del Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona e del Festival Mozart di La Coruña in Spagna. Quest’anno il prof. Pinamonti ha dato spazio anche alla musica contemporanea, nell’ambito di una programmazione coerente e diversificata centrata sulla complessa relazione che la creazione musicale ha sviluppato con il mondo spirituale e il sacro nel corso dei secoli. Il Festival Terras sem Sombra gode dell’Alto Patrocinio del Presidente della Commissione Europea Manuel Durão Barroso e del Presidente della Repubblica Portoghese Aníbal Cavaco Silva.

Per la programmazione e ulteriori informazioni:
www.patrimoniodiocesebeja.com

Leggi anche:
Câmara Clara: Terras Sem Sombra - Festival de Música Sacra do Baixo Alentejo


Chiesa di Nossa Senhora da Conceição - Castro Verde


venerdì 1 aprile 2011

FACCIATE DIPINTE – Disegni di Palazzo Milesi nel “Museu Nacional de Arte Antiga” di Lisbona

dal 25 marzo al 12 giugno
Post bilingue: italiano-português

Esposizione di un gruppo di 13 disegni della collezione del Museu Nacional de Arte Antiga (MNAA) di Lisbona che riproducono l’insieme degli affreschi eseguiti sulla facciata di Palazzo Milesi a Roma dalla coppia di artisti Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze negli anni venti del Cinquecento. Questi disegni, che comprendono due lavori del portoghese António Campelo (c.1550-1570), intendono sottolineare l’importanza dell’arte pubblica nella città di Roma per la formazione e il tirocinio artistico di giovani artisti, italiani e stranieri, che incominciarono ad arrivare nella Città Eterna a partire dal XVI secolo.
A Roma, all’inizio de secolo XVI, erano di moda le facciate dipinte con affreschi monocromatici e temi ispirati ai bassorilievi dell’antichità, introdotti nella città dalla coppia di artisti Polidoro da Caravaggio (c.1499-1543) e Maturino da Firenze (?-1528). Fra tutte si distingue la facciata di Palazzo Milesi dipinta verso il 1527, poco prima del sacco di Roma. Fu molto elogiata dal trattatista Giorgio Vasari, che le diede un risalto internazionale, e i temi in essa rappresentati, il vigore scultoreo delle figure e il dinamismo delle composizioni suscitarono grande sensazione per le novità che introdussero.
Nei decenni successivi questi affreschi furono abbondantemente copiati da numerosi artisti, italiani e stranieri, che si trasferivano nella Città Eterna, poiché copiare le opere dei maestri recenti, o quelle prodotte nell’Antichità, fu per secoli la base della formazione e dell’apprendistato degli artisti. Questa piccola ma significativa raccolta di disegni della collezione del Museo, copie della facciata di Palazzo Milesi, realizzati da autori italiani e portoghesi, pone la questione dell’importanza dell’arte pubblica nella formazione degli artisti e del modo in cui si diffondevano i nuovi modelli che a quel tempo si affermavano nell’arte europea.




FACCIATE DIPINTE – Desenhos do Palácio Milesi no Museu Nacional de Arte Antiga de Lisboa
de 25 de Março a 12 de Junho.

Exposição em torno de um grupo de 13 desenhos da colecção do Museu Nacionale de arte Antiga (MNAA) de Lisboa reproduzindo o conjunto de frescos executados na fachada do Palácio Milesi, em Roma, pela dupla de artistas Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze, na década de 1520. Estes desenhos, em que se incluem dois do português António Campelo (activ.1550-1570) colocam a questão da importância da arte pública existente na cidade de Roma para a formação e treino artístico dos jovens artistas, italianos e estrangeiros, que começaram a afluir à Cidade Eterna a partir do século XVI.
Em Roma, no início do século XVI, estiveram na moda as fachadas pintadas com frescos monocromáticos e temas inspirados nos baixos-relevos da Antiguidade, introduzidos na cidade pela dupla Polidoro da Caravaggio (c.1499-1543) e Maturino da Firenze (?-1528). Entre todas, destacou-se a fachada do palácio Milesi, pintada cerca de 1527, pouco antes do Saque de Roma. Muito elogiada pelo tratadista Giorgio Vasari, o que lhe deu projecção internacional, os temas nela representados, o vigor escultural das figuras e o dinamismo das composições causaram sensação pelas novidades que introduziram.
Ao longo das décadas seguintes estes frescos foram abundantemente copiados por inúmeros artistas, italianos e estrangeiros, que se deslocavam à Cidade Eterna, já que copiar as obras dos mestres recentes ou as produzidas na Antiguidade, foi, durante séculos, a base da aprendizagem e do treino artístico. Este pequeno mas significativo conjunto de desenhos da colecção do museu, cópias da fachada do Palácio Milesi, de autores italianos e portugueses, coloca a questão da importância que teve a arte pública na formação dos artistas e a forma como se difundiam os novos modelos que então surgiam na arte europeia.

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