domenica 29 gennaio 2012

Sérgio Azevedo - Reflections on a Portuguese Lullaby

Carlos Damas, violino
Mission Chamber Orchestra diretta da Emily Ray

“Reflections on a Portuguese Lullaby” è una composizione di rara e intensa bellezza del musicista portoghese Sérgio Azevedo (nella foto), fra i più importanti e prolifici compositori della sua generazione. Il pezzo s’ispira al tema di Ó Menino Ó, un’antica ninna nanna della musica tradizionale portoghese. Il compositore, fin dalle prime battute, espone il tema musicale affidandolo al “canto” intimo e sognante del violino, come per avvolgere, con delicatezza soffusa, il sonno di un bambino appena addormentato. Poche e semplici note utilizzate per esplorare a fondo il registro dello strumento. Lo sviluppo del tema prosegue lentamente, con il “canto” dell’orchestra che si accompagna e si alterna al violino in un equilibrio perfetto. Secondo Eduardo Aroso, “…il compositore riduce al minimo l’intervento dell’orchestra, sebbene questa emerga di tanto in tanto negli opportuni crescendo. Se volessimo utilizzare un’immagine poetica, si direbbe che la delicatezza dell’interpretazione e lo stesso strumento, il violino che "culla", suscitano il sogno del bambino, e il sogno è tutta l’orchestra che sta appena sullo sfondo, giusto il necessario”.

Vi proponiamo l’ascolto della registrazione dal vivo realizzata a San Jose, Palo Alto, in California (USA), nel mese di giugno del 2010. Al violino lo straordinario Carlos Damas. La Mission Chamber Orchestra è diretta da Emily Ray.


AVA - MUSICAL EDITIONS
http://www.editions-ava.com/store/composer/16/

Leggi anche:
Sérgio Azevedo - Compositore

mercoledì 25 gennaio 2012

Fundação Gulbenkian - Fernando Pessoa, Plural como o Universo

Mostra: 9 febbario – 30 aprile
Fundação Calouste Gulbenkian - Lisbona
Curatori: Carlos Felipe Moisés e Richard Zenith


Il poeta Fernando Pessoa e i suoi eteronimi saranno al centro della prossima esposizione della Fundação Gulbenkian di Lisbona, che sarà inaugurata l’8 febbraio 2012, nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno del Brasile in Portogallo. Nata da una collaborazione tra la Fundação Roberto Marinho e il Museu da Lingua Portuguesa di Sao Paolo (Brasile), con il sostegno della Fundação Gulbenkian, l’esposizione offre un quadro completo della vita-opera e dell’opera-vita di Pessoa, conducendo il visitatore lungo un itinerario costituito dagli eventi biografici del poeta, presentati nella loro intima relazione con la formazione e la creazione letteraria dello scrittore portoghese. La mostra, inaugurata a San Paolo nel 2010, è stata trasferita a Rio de Janeiro a marzo del 2011.

Pessoa e gli eteronimi

Uno degli spazi di Fernando Pessoa, Plural como o Universo è dedicato alla presentazione, in comparti separati, dell’ortonimo e dei quattro più importanti eteronimi dello scrittore: Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Alvaro de Campos e Bernardo Soares. In un altro spazio è allestita una raccolta di testi con l’intento di mostrare come potrebbero convivere, nello spirito di Pessoa, gli eteronimi, gli scritti autointerpretativi, e tutti gli altri progetti che il poeta andava sviluppando, all’interno di un processo dinamico e al contempo solitario.
La mostra comprende inoltre documenti inediti, quadri e altri oggetti che non sono mai stati esposti in Portogallo. All’interno dell’esposizione i visitatori troveranno anche uno spazio dedicato alla lettura, dove potranno disporre delle opere del poeta sia in portoghese che tradotte in altre lingue. Un’opportunità per la lettura o rilettura, in uno spazio inusuale, degli scritti di Pessoa.

Multimedia

La mostra presenta inoltre un’ampia rassegna di contributi multimediali: filmati, voci, suoni, poesie recitate, pagine di libri e poemi, di cui il visitatore potrà fruire con un solo tocco, grazie all’ausilio delle più moderne tecnologie messe a sua disposizione. Ciascun visitatore potrà costruire così un proprio percorso all’interno dell’esposizione, utilizzando il gran numero di scritti e di files esistenti. Parallelamente, in collaborazione con la Casa Fernando Pessoa, saranno realizzate attività complementari, che prevedono la proiezione di film, spettacoli musicali, laboratori per bambini e adulti, e letture inscenate. La mostra sarà anche un’occasione per un’ampia riflessione sull’opera di Fernando Pessoa: l’editore, lo scrittore e i suoi lettori, insieme alle testimonianze di 50 personalità, portoghesi e straniere, racconteranno della propria relazione con l’opera del poeta.
Fernando Pessoa, lo scrittore che ancora oggi suscita commozione e inquietudine, potrà essere così rivisitato, per tre mesi, attraverso questo viaggio affascinate nel suo universo esistenziale e letterario, che è assolutamente unico, molteplice e straordinario.



Attenzione: le immagini contenute nel post appartengono alla Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona, che ne autorizza l'uso solo per promuovere la mostra Fernando Pessoa, Plural como o Universo. Ogni altro utilizzo è vietato.

martedì 24 gennaio 2012

“Così l’Olanda saccheggia le entrate fiscali del Portogallo”

Dalla notizia de Il Sole 24 Ore alla lucida analisi di Carlo Colombo, che rievoca la figura di padre Antonio Vieira. Il missionario gesuita, autore del “Sermão pelo Bom Sucesso das Armas de Portugal contra as de Holanda”, contribuì a respingere i tentativi olandesi di occupare il Brasile, immalinconito dall’unione della corona portoghese a quella di Spagna.

Sabato 21 gennaio, il Sole 24 Ore dava un esempio concreto delle precarie fondamenta dell’Europa. In un momento di attacco speculativo che rischia di avere gravi conseguenze, è permesso a un paese membro di sottrarre risorse economiche ad un altro, già molto in difficoltà. L’antagonismo che si ripropone sembra uscito dai libri di storia, più che da uno stadio di calcio: Olanda contro Portogallo. “Così l’Olanda saccheggia le entrate fiscali del Portogallo” si annuncia sotto l’occhiello, che a sua volta strizza l’occhio alla celebre favola di La Fontaine: “Cicale e formiche europee”. Non è solo la naturale simpatia verso la cicala ad abbreviare il passo che separa l’antipatica formichina dalla colpevolezza. Lo scriveva anche Gianni Rodari, in una personale rivisitazione della favola classica. Il meccanismo che regola i rapporti di questa favola senza lieto fine è semplice. Il regime fiscale olandese favorisce i capitali societari prodotti nelle filiali di altri paesi dell’Ue. L’effetto è stata la migrazione da Lisbona ad Amsterdam di diciassette delle venti maggiori società portoghesi, alleggeriti della fiscalità sui frutti di attività in Brasile e Africa.

Per l’eccessivo indebitamento del secondo paese iberico, la stessa Europa che ha acconsentito alla pratica olandese impedisce ora al Portogallo di fare lo stesso per recuperare almeno parte del gettito perduto, con la spiegazione che i benefici sarebbero semplicemente teorici. Per quanto il ragionamento regga, è inevitabile notare come la legge del più forte sia retta dallo spirito dell’avidità, primo e maggiore dogma del capitalismo nella sua versione neoliberista. Se a questo dogma è ancora oggi delegato il compito di costruire un impero universale, o quinto impero come un barocco avrebbe intesa la globalizzazione, che regola i rapporti fra le nazioni e gli individui, è necessario ricordare che non sempre gli imperi sono stati immaginati su principi tanto odiosi quali la violenza, l’avidità e la sopraffazione. Perciò, davanti a una simile notizia, ricordiamo la figura di padre Antonio Vieira, che secondo Fernando Pessoa fu “imperatore della lingua portoghese”. A metà del XVII secolo, il suo “Sermão pelo Bom Sucesso das Armas de Portugal contra as de Holanda” diede un contributo a respingere i tentativi olandesi di occupare il Brasile, immalinconito dall’unione della corona portoghese a quella di Spagna. La riscossa, arrivata con la Restaurazione dell’indipendenza nazionale, dovette molto alla spinta mistica e profetica che partì dalle “Trovas” del Bandarra per sfociare nei mille rivoli del Sebastianismo. In questa operazione, intellettuale e al contempo popolare, il gesuita missionario di Camutà ebbe un ruolo di primo piano, tanto per il contrasto agli “eretici” olandesi quanto ai rapaci coloni portoghesi, sempre a caccia di schiavi tra gli indios da impiegare come manodopera per i loro allucinati sogni di ricchezza. Non è un caso che l’opera più nota di padre Vieira, “Historia do Futuro”, sia inclusa nella più articolata e ampia “Clavis Prophetarum”, rimasta incompleta. 

Come riferisce Silvano Peloso in “Antonio Vieira e l’impero universale”, l’intento era pronosticare e determinare insieme, secondo la doppia caratteristica delle profezie, la nascita di un impero di pace e prosperità (incluso il ritorno degli ebrei nella terra promessa) fondato sull’amore, secondo un messaggio evangelico capace di superare le diverse confessioni e religioni, in uno sforzo che oggi diremmo ecumenico. Che la cosa non piacesse al potere costituito, Chiesa e assolutismo stretti nella santa alleanza, è abbastanza chiaro dalla persecuzione cui l’autore fu fatto oggetto per mano dell’Inquisizione. Lasciamo volentieri al lettore il piacere di scovare analogie e differenze, consonanze e contraddizioni, anacronismi e sintonie tra le fantasie barocche di padre Vieira e il mondo di oggi. 

Carlo Colombo ©

Padre Antonio Vieira

Per approfondimenti:
Antonio Vieira, “Per la storia del futuro”, L’Eubage, Aosta, 2002
Silvano Peloso, “Antonio Vieira e l’impero universale. La Clavis Prophetarum e i documenti inquisitoriali”, Sette città, Viterbo, 2005
Antonio Vieira, “Sermão pelo Bom Sucesso das Armas de Portugal contra as de Holanda” (bocc.ubi.pt/pag/vieira-antonio-contra-armas-holanda.pdf)

domenica 22 gennaio 2012

Lisboa dos Italianos: Arte e História (Sécs. XIV-XVIII)


Post bilingue: italiano-português

2.º Ciclo di Conferenze: Relazioni luso-italiane nell’epoca medievale e moderna
Da marzo a dicembre 2012

La presentazione dei nuovi studi e dei percorsi di ricerca sulla comunità italiana di Lisbona nell’Età Moderna ha costituito l’obiettivo del Iº ciclo di conferenze luso-italiane che si è concluso a dicembre del 2011. La varietà degli approcci presentati, dall’arte alla religione e dal commercio alla medicina, ha rivelato che c’è ancora molto da indagare in questa direzione.
Inoltre, l’interesse che hanno suscitato le comunicazioni sul tema della presenza italiana a Lisbona nei secoli XIV-XVIII, così come le numerose questioni sollevate dal pubblico, ci ha portato a riunire un gruppo di ricercatori di istituzioni portoghesi e straniere, che si sono dedicati alla ricerca in questo ambito, per dare alcune risposte e, al contempo, sviluppare un approfondimento del tema. Questo IIº ciclo, oltre a connotarsi come una logica continuazione del discorso iniziato nel 2011, intende focalizzare l’attenzione sulla città di Lisbona, seguendo le tracce lasciate dalla presenza italiana lì residente o semplicemente di passaggio, nel tentativo di ricostruire la memoria della Lisbona italiana, fra arte, patrimonio e storia, nel Medioevo e nell’Età Moderna.


2.º Ciclo de Conferências: Relações Luso Italianas na época medieval e moderna
Março a Dezembro 2012

A apresentação de novos estudos e pistas de investigação sobre a comunidade italiana em Lisboa na Idade Moderna constituiu o objectivo do Iº ciclo de conferências luso-italianas cuja conclusão teve lugar em Dezembro de 2011. A variedade das abordagens apresentada, da arte à religião e do comércio à medicina, revelou que ainda há muito para investigar nesse sentido.
Para além disso, o interesse que as comunicações despertaram sobre o tema da presença italiana em Lisboa nos séculos XIV-XVIII, assim como as inúmeras questões levantadas pelo público em geral, levou-nos a reunir um grupo de investigadores de instituições portuguesas e estrangeiras que têm dedicado as suas pesquisas neste âmbito para dar algumas respostas e, simultaneamente, avançar no aprofundamento da temática. Este IIº ciclo, além de se concretizar como sendo uma lógica continuação
de um discurso iniciado em 2011, pretende focar a sua atenção sobre a cidade de Lisboa seguindo o rasto deixado pela presença italiana ali residente ou simplesmente de passagem, numa tentativa de reconstruir a memória, entre arte, património e história, da Lisboa Italiana no largo tempo da Idade Medieval e Moderna.


Comissão Científica
Luís Filipe Barreto (Presidente do Centro Científico e Cultural de Macau, I.P.)
João Paulo Oliveira e Costa (Director do Centro de História de Além-Mar, FCSH-UNL | UAç)
Maria João Pereira Coutinho (Instituto de História de Arte, FCSH-UNL)
Pedro Flor (Instituto de História de Arte, FCSH-UNL)
Lídia Ramogida (Directora do Istituto Italiano di Cultura)

Comissão Organizadora
Nuno Senos (Centro de História de Além-Mar, FCSH-UNL | Uaç)
Nunziatella Alessandrini (Centro de História de Além-Mar, FCSH-UNL | UAç)
Pedro Flor (Instituto de História de Arte, FCSH-UNL)
Mariagrazia Russo (Università della Tuscia-Viterbo)
Gaetano Sabatini (Università Roma Tre)

“Dialoghi del Premio Nonino”
Il neuroscienziato portoghese António R. Damasio incontra il teologo tedesco Hans Küng

“Nonino distillatori” e Comune di Udine organizzano un dialogo aperto al pubblico con il vincitore del Premio Nonino 2012

Sabato 28 gennaio alle ore 18.00 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine ritornano i "Dialoghi del Premio Nonino". Attesi ospiti il teologo tedesco Hans Küng, vincitore 2012 del prestigioso riconoscimento, e il neuroscienziato portoghese, António R. Damasio, membro della giuria del Premio che ogni anno assegna un riconoscimento alle personalità che maggiormente si sono distinte nel mondo della cultura e delle arti. A colloquiare con gli ospiti Armando Massarenti, filosofo e responsabile del supplemento culturale della domenica de “Il Sole24 Ore”.

Hans Küng, nato a Sursee, Svizzera, è uno studioso di teologia e filosofia e uno scrittore prolifico. Ha studiato teologia e filosofia all’Università Gregoriana di Roma, alla Sorbona e all’Istituto Cattolico di Parigi. Dal 1960 fino al pensionamento nel 1996, è stato Professore di Teologia Ecumenica all’Università di Tubinga. Dal 1962 al 1965 ha lavorato come consulente teologico ufficiale (Perito) per il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo nominato da Papa Giovanni XXIII. Nel 1979 il Vaticano ha revocato a Küng il permesso di insegnare la materia ecclesiastica a causa della sua opposizione contro la dottrina dell’infallibilità del Papa, ma il teologo tedesco ha mantenuto la sua cattedra e il suo ruolo, ed è rimasto uno stimato sacerdote. Molti i libri scritti e tradotti in diverse lingue del mondo. Küng nel 2001 è stato invitato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite a far parte del Group of Eminent Persons, che sono gli autori del manifesto delle Nazioni Unite “Crossing the Divide: Dialogue among Civilizations”. Dal 2007 al 2010 è stato membro del consiglio del Global Humanitarian Forum (Ginevra) fondato da Kofi Annan.


António R. Damasio, nato a Lisbona e attivo negli Stati Uniti, è tra i nomi di maggior rilievo nel panorama internazionale delle neuroscienze. Laureatosi in medicina fino al 2005 è stato presidente del Dipartimento di Neurologia presso il College of Medicine della University of Iowa. Dal 2005 è direttore del Brain and Creativity Institute dell'University of Southern California dove è professore di Neurologia, neuroscienze e psicologia. È professore incaricato presso il Salk Institut for Biological Studies di La Jolla in California. Le sue ricerche sulla neurologia della visione, della memoria e del linguaggio, e i suoi contributi allo studio della malattia d’Alzheimer gli hanno procurato fama internazionale. Autore di numerosissimi articoli scientifici, tra i suoi testi occorre citare: Descartes error. Emotion, reason and the human brain [L'errore di Cartesio. Emozioni, ragione e cervello umano] (1994); Feeling of what happens [Emozione e coscienza] (1999); Looking for Spinoza. Joy, sorrow, and the feeling brain [lla ricerca di Spinoza. Emozioni, sentimenti e cervello (2003); Self comes to mind: constructing the conscious brain (2010).

Ingresso libero con prenotazione:
• residenti nel Comune di Udine possono ritirare il tagliando segnaposto direttamente presso la biglietteria del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” a partire da martedì 24 gennaio in orario di apertura (dal lunedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00);
• per chi abita fuori città è possibile prenotare il proprio posto inviando una e-mail all’indirizzo biglietteria@teatroudine.it 

La prenotazione comporta il ritiro del tagliando segnaposto entro un’ora dall’inizio dell’evento, questo per poter rendere disponibili i posti prenotati e non ritirati.
Si possono ritirare e prenotare fino ad un massimo di quattro tagliandi a testa.
Informazioni:
biglietteria del Teatro Giovanni da Udine
tel. 0432 248418

Fonte: Comune di Udine

Abrantes - Massimo Esposito, pintor italiano 25 anos em Portugal

Un successo l’inaugurazione della mostra
Post bilingue: italiano – português

Circa cento persone hanno assistito nel pomeriggio di venerdì, 13 gennaio, all’inaugurazione della mostra "Pintor Italiano 25 anos em Portugal" di Massimo Esposito. La mostra, che rimane aperta fino al prossimo 10 febbrario alla Biblioteca Municipale “António Botto” di Abrantes, è stata preceduta dalla proiezione del cortometraggio “Details”, realizzato da Margarida Cartaxo. Alla fine i visitatori hanno potuto gustare alcune specialità gastronomiche italiane.
L’esposizione "Pintor Italiano 25 anos em Portugal" ha avuto un grande successo e ne hanno dato notizia la stampa regionale e la Rtp1 Regiões.


Massimo Esposito (a destra) con alcuni visitatori all'inaugurazione della mostra


Abrantes - Massimo Esposito, pintor italiano 25 anos em Portugal
Abertura da exposição em foi um sucesso!

Cerca de uma centena de pessoas assistiram na tarde de sexta-feira, 13 de Janeiro, à inauguração da exposição “25 anos em Portugal” do pintor italiano Massimo Esposito. A mostra, que permanece até 10 de Fevereiro na Biblioteca Municipal “António Botto”, em Abrantes, foi antecedida pela exibição da curta-metragem “Details”, realizada por Margarida Cartaxo. No final, os convidados tiveram a oportunidade de experimentar algumas iguarias da gastronomia italiana.
A exposição "Pintor Italiano 25 anos em Portugal" foi um claro sucesso e foi divulgada pela imprensa regional e na Rtp1 Regiões.

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sabato 21 gennaio 2012

Tesori della Biblioteca Nacional de Portugal
LA BIBBIA DI CERVERA


La Bíblia de Cervera è un meraviglioso codice miniato conservato nella Biblioteca Nacional de Portugal. Si tratta di una delle più antiche e notevoli bibbie sefardite che sono sopravvissute alla distruzione di gran parte delle comunità giudaiche di Castiglia e Aragona, a partire dal 1391, e all’espulsione degli ebrei dalla Spagna (1492) e dal Portogallo (1498).
Raro esempio di paleografia ebraica peninsulare del suo tempo, la Bíblia de Cervera è un manoscritto su pergamena in lingua e caratteri ebraici, realizzata a Cervera (Lérida, Spagna) nel 1299 -1300.
Il codice, formato da 451 fogli (a 2 colonne e 31 linee), è riccamente miniato e profuso d'oro e colori con motivi tratti dall'arte mozarabica e dalla religione giudaica. Comprende i libri dell’Antico Testamento, la masorah (analisi del testo biblico con note sulla scrittura e la pronuncia esatta delle parole, vocabolario e altre annotazioni), e un trattato grammaticale del Rabbino David Qimhi (1160?-1235?).
La Bíblia de Cervera occupa un posto di assoluto rilievo nell’ambito delle bibbie sefardite giunte fino ai nostri giorni, e non solo per l’antichità e l’eccezionale qualità tecnica e artistica. È uno dei pochi esempi di manoscritti ebraici datati e firmati. Il codice riporta non solo il nome del copista, Samuel Ben Abraham ibn Nathan, ma anche quello del suo miniaturista, Joseph Asarfati, ciascuno con una propria pagina di colofone. In particolare, l’indicazione del miniaturista costituisce un elemento di eccezionale rarità.
Il colofone del copista (f. 434) menziona il luogo, Cervera, in cui questi realizzò la sua opera, nonché le date di inizio, 30 luglio 1299, e di conclusione, 19 maggio 1300, del lavoro. In origine vi era annotato anche il nome del proprietario del codice. Successivamente questo venne cancellato, e lo spazio lasciato in bianco, probabilmente in seguito a un cambio di proprietà. In 20 punti del testo masoretico è indicato anche il nome del copista della masorah, Josue ben Abraham ibn Gaon.
Queste caratteristiche mettono in relazione il manoscritto di Cervera con altri importanti manoscritti ebraici provenienti dalla Spagna, come la Bibbia di Parigi (BNF, Paris, ms. Hébr. 20), realizzata a Tudela nel 1301, dove la masorah è stata scritta dallo stesso copista ibn Gaon, e la famosa Bibbia Kennicott (Bodleian Library, Oxford, Ms. Kenn. 1), compilata a La Coruna, per la quale il manoscritto della BNP è servito da modello diretto. Realizzata a una distanza di 176 anni, la Bibbia Kennicott mostra dei collegamenti inequivocabili con quella di Cervera, tanto nello stile come nel’iconografia, includendo aspetti più rari nelle bibbie analoghe del tempo, come il colofone del miniaturista con il nome iscritto nelle grandi lettere zoomorfe e antropomorfe presente in entrambi i codici.
Recentemente la Bíblia de Cervera è stata esposta al Metropolitan Museum of Art di New York.

A seguire, le immagini dei fogli messi in mostra a New York. Cliccando sulle singole immagini è possibile visualizzare gli ingrandimenti sul sito della BNP:

Bibbia di Cervera – Pagina finale del Pentateuco con micrografia (masorah) sui margini superiore e inferiore disposta a formare schemi geometrici (F. 118v.). L’inizio del Libro dei Profeti (Giosuè) (F. 119)

Bibbia di Cervera - Menorah (candelabro a sette braccia) in oro a pagina intera con ai lati due alberi di ulivo, come descritto nella visione del profeta Zaccaria (F. 316v.). 
Finale del Libro dei Profeti con micrografia sul margine inferiore (F. 317).

Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi 
(F. 434v. e 435).

Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi 
(Fs. 435 v. e 436).

Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi 
(Fs. 440v. e 441).

Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi 
(Fs. 442 v. e 443).

Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi 
(F. 444 v. e 445).

Bibbia di Cervera - Pagina del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi: nella parte alta, due stelle di David con le rappresentazioni allusive delle armi dei Regni di Castiglia e del León, (F. 448v.). Colofone del miniaturista con motivi zoomorfici e antropomorifici che compongono la scritta: «Io Joseph il francese ho disegnato e dipinto questo libro» (F. 449).

venerdì 20 gennaio 2012

Lisboa - Coro da Academia de Música de Telheiras
Aula Aberta

Dia 1 de Fevereiro
Coro Juvenil - 10 aos 20 anos (18h-19h)
Coro Adulto- 21 aos 99 anos (19h-20h)



A Clave de Soft irá iniciar no próximo dia 1 de Fevereiro mais um projecto aliciante: A criação do "Coro da Academia de Música de Telheiras".
Será um projecto aberto a toda a comunidade de Telheiras e freguesias limítrofes que pretende reunir crianças (coro infantil), jovens (coro juvenil) e adultos (coro adulto) em torno da música num ambiente descontraído e ao mesmo tempo com objectivos bem definidos.
Entre outros aliciantes deste projecto está a possibilidade de gravação nos estúdios da Clave de Soft para posterior edição em CD, do repertório de cada um dos coros, assim que exista um grau de maturidade queo justifique.
As aulas decorrerão às 4ºfeiras no seguinte horário: Coro Juvenil (10 aos 20) 18h-19h | Coro Adulto (21 aos 99) 19h-20h.
A maestrina que irá dirigir este trabalho será a Professora Raquel Couto, licenciada em Educação Musical e actualmente na Escola Superior de Música de Lisboa, onde prossegue os seus estudos em Direcção Coral.

giovedì 19 gennaio 2012

Coimbra - L’albero Wellington

Attraverso il ponte Santa Clara, il viaggiatore si lascia alle spalle la morbida collina, su cui Coimbra è come appollaiata. La torre dell’orologio e il cortile del rettorato lo seguiranno benevolmente, oltrepassare i ruderi del monastero antico per dirigersi, come in pellegrinaggio, alla Quinta das Lagrimas. È la villa delle lacrime, che gli attuali proprietari ereditarono da un luogotenente di Wellington. Gli inglesi, che hanno senza dubbio una sensibilità romantica, celebrarono al modo di una tenuta dello Yorkshire, la celebre fiaba della bella Ines e del principe Pietro. Al limitare di un prato all’inglese, nei giardini che circondano la villa, alberi di provenienza diversa furono riuniti da Angola, Brasile, India e da altri frammenti sparpagliati del mondo lusitano, per incorniciare quel nido d’amore in uno scenario onirico, degno di una notte di mezza estate. Tra questi, c’è una sequoia che porta il nome del trionfatore di Waterloo. Gli inizi di quella vittoria, si può dire, risiedono nelle campagne condotte dal Ribatejo alla Castiglia, che passano sotto il nome di Guerra Peninsulare. Non sarà la presenza di un monumento, tra i più maestosi in Portogallo, sormontato dal leone di Spagna, o Inghilterra, che strazia l’aquila imperiale, a suggerire una corrispondenza con la città di Oporto. Nel giardino botanico, poco distante dalla piazza della Battaglia, un altro albero ricorda il suo primo proprietario e fondatore: Jean-Pierre Salabert. Era un medico francese con l’hobby della botanica. Risiedeva in Portogallo da prima dell’invasione napoleonica. L’albero Salabert è invece una dracena centenaria, che impreziosisce una villa simbolo della potente borghesia di Oporto. A distanza di chilometri (e secoli), sequoia e dracena parlano insieme delle dominazioni cui il Portogallo è stato sottoposto, e dell’ospitalità sempre offerta a chi l’adotti a patria elettiva. Sono due facce della stessa medaglia, che non a torto potremmo chiamare amore. Si declina nell’indifferenza verso i potenti e nella fiducia in chi viene da lontano.

Carlo Colombo ©

Coimbra vista dalla sponda meridionale del Mondego
(Foto dell’Autore ©)


Sequoia Wellington, Coimbra
(Foto dell’Autore ©)


Monumento alla guerra peninsulare, Oporto
(Foto dell’Autore ©)


Questo post segna l'inizio della collaborazione di Carlo Colombo con l'Associazione Culturale Luís de Camões. Lo ringraziamo per il prezioso contributo, nella speranza di poter percorrere un lungo tratto di strada insieme. Ad maiora! - Domenico Condito

martedì 17 gennaio 2012

António Fragoso: Complete Chamber Music for Violin

Carlos Damas (violino),  Jian Hong (violoncello), Jill Lawson (piano)


L’ultima incisione del violinista portoghese Carlos Damas (www.carlosdamas.com) è dedicata alla musica da camera per violino di António Fragoso (1897 – 1918), un protagonista assoluto della storia musicale del Portogallo. Il cd è realizzato con la partecipazione della violoncellista cinese Jian Hong e della pianista americana, di origine portoghese, Jill Lawson. Una novità imperdibile per chi voglia approfondire la conoscenza di António Fragoso, il "génio feito saudade" della musica portoghese, ma anche una straordinaria prova di talento, sensibilità e virtuosismo di Carlos Damas.
Il disco dedicato a Fragoso è realizzato dalla casa discografica Brilliant Classics. Il programma del cd comprende la Suite Romantique per violino e piano, il Trio per violino, violoncello e pianoforte e la Sonata incompiuta per violino e pianoforte.

La Suite Romantique è la prima delle due opere per violino e pianoforte composte da António Fragoso. Realizzata nel 1916, lo stesso anno di composizione del Trio, si articola in quattro movimenti, Prélude: modéré, Intermezzo: Trés passionné, Berceuse: Trés modéré e Nocturne: Calme e doucement. La designazione in francese dei singoli movimenti indica chiaramente l’orientamento estetico del giovane compositore. Evidenti sono le influenze di Fauré e Debussy. In particolare, lo stile del “moto perpetuo” e l’abbondanza di accordi paralleli, così come il linguaggio armonico e l’uso del modalismo nel movimento d’apertura, indicano chiaramente l’influenza di Debussy. L’Intermezzo che segue l’apertura è tutt’altro che un “riempitivo”, sviluppando in sole 52 battute una vera e propria tempesta di passione, un magnifico dramma in miniatura senza alcun senso di artificiosità. La tensione della musica scaturisce dalla crescente instabilità cromatica presente fin dalle prime battute. La Berceuse ristabilisce una dimensione più serena e distesa. Il Nocturne finale, invece, procede Calme et doucement nel segno di un dinamismo morbido, ma il suo cromatismo sinuoso sottende una corrente più oscura.

Molte delle caratteristiche della Suite Romantique le ritroviamo nel Trio per violino, violoncello e pianoforte. La composizione rivela anche una certa tendenza classicheggiante nello stile melodico e contrappuntistico, che caratterizza il dialogo tra i due strumenti a corda nell’Allegro moderato e nel quarto movimento. È qui che Fragoso mina la logica armonica classica, utilizzando una serie di progressioni cromatiche e sfruttando il timbro scuro e profondo del registro inferiore del pianoforte. Il risultato è un senso combinato di leggerezza e atemporalità. La stessa leggerezza avvolge lo Scherzo, sospeso in un equilibrio perfetto, che conduce l’ascoltatore lungo percorsi armonici sempre più inattesi, sostando in luoghi improbabili, solo per riprendere il cammino verso nuove direzioni. Il luminoso Allegro finale riverbera il cromatismo sinuoso dei movimenti precedenti, ed è pervaso da un anelito verso il mondo classico e ordinato del primo. Un finale dolcissimo, ma la sua è la retorica della grandeur e non della decadenza.

Il singolo movimento della Sonata incompiuta per violino e pianoforte è stato composto nel 1917 (alcuni autori indicano il 1918). Alla stregua dei movimenti del Trio, la Sonata rivela un carattere luminoso e uno stile melodico memorabile, e ciò solleva numerose questioni sul carattere degli "altri" movimenti, che il musicista non ebbe il tempo di completare.

Per le note relative ai brani contenuti nel cd, abbiamo fatto riferimento al libretto in inglese a firma di Ivan Moody.

António Fragoso
Sonata incompiuta per violino e pianoforte



António Fragoso
(Pocariça, Cantanhede, 17 de Junho de 1897 — 13 de Outubro de 1918)

António de Lima Fragoso fu un compositore, musicologo e pianista portoghese.
La sua morte, avvenuta a soli 21 anni, privò l’universo musicale di uno dei talenti più luminosi e originali del suo tempo. Il maestro Pedro de Freitas Branco affermò che “…António Fragoso aveva la levatura necessaria per diventare il maggiore compositore portoghese di tutti i tempi. Era un musicista intellettuale. La sua forte personalità lo imponeva alla nostra ammirazione, così come il suo genio di compositore… e morire a vent’uno anni è quasi non aver vissuto”.
La sua spiccata vocazione musicale si manifestò precocemente. A 8 anni ricevette le prime lezioni di piano, e ne aveva solo 16 quando pubblicò ed eseguì in pubblico la sua prima composizione, "Toadas da minha aldeia", che meritò il più ampio consenso della critica musicale del tempo. A 17 anni entrò nel Conservatório Nacional de Música di Lisbona, dove apprese l’armonia e perfezionò i suoi studi di piano con Marcos Garin, Tomás Borba e Luís de Freitas Branco. Il 3 luglio del 1918 conseguì il diploma in pianoforte con il massimo dei voti. Morì di polmonite il 13 ottobre dello stesso anno.
Lasciò più di 100 composizioni, di valore riconosciuto, apprezzate nei maggiori centri musicali d’Europa. Meritano una particolare menzione i Prelúdios para piano, le Danças Portuguesas, i Lieder, le composizioni da camera, e soprattutto il bellissimo Nocturno per orchestra. Sono le opere di un genio innovatore, insofferente alle regole e alla disciplina di scuola, capace di spingere lo sguardo ben oltre gli orizzonti musicali della sua epoca. Un “rivoluzionario” senza eguali nella storia della musica portoghese.

A SEMÂNTICA DE EMERENCIANO
Emerenciano expõe o seu universo de símbolos e imagens

Até 15 de Fevereiro de 2012
Casa da Galeria - Centro de Arte Contemporânea
Santo Tirso - Região Norte do Distrito do Porto
www.casadagaleria.com

Com a exposição “Rastos ”, Emerenciano partilha connosco algumas obras do seu longo percurso de vida e de artista.
O que o move? Uma grande inquietação, uma procura quase obsessiva por um significado, para esta viagem, em que a sua Obra (seja a pintura ou a escrita) se confundem com a sua vida.
Como todas as viagens, tem um lado exterior - a Odisseia, cheia de peripécias, encontros e desencontros, naufrágios, rupturas, ilhas de estabilidade ou de esquecimento (lèthe), contra o qual Ulisses tanto lutou. E um lado interior, o bastidor, onde tecemos como Penélope, desfazemos e voltamos a tecer a urdidura da nossa vida, fazendo e desfazendo caminhos e oportunidades que nos levam de volta a casa, de volta a nós mesmos, à nossa verdadeira Natureza.
Curiosamente o termo grego para a verdade – alètheia, o levantar do véu do esquecimento ou da ignorância, designa o pôr em evidência uma realidade que escapa à percepção imediata, quer se trate de um acontecimento que só a palavra consegue descrever, ou de um detalhe que está debaixo dos nossos olhos mas não prestamos atenção.
Emerenciano diz-nos “as imagens são estados de paragem na minha viagem de dentro para fora e de fora para dentro”.
Mas tem ainda um segundo espelho por onde entra e sai desse mundo interior, que tenta expressar - a escrita.
As imagens, os fios coloridos de tinta que entretece nas telas, os símbolos depurados, condensação de imagens, arquétipos, são complementados pela escrita, pelas suas reflexões das quais são indissociáveis.
As obras são as pegadas, os rastos, que deixa no seu caminho; a Obra é num sentido mais alargado, os indícios, as alusões, o discurso e a sua contradição, metáforas, reflexão, perguntas sem resposta, respostas por enigmas…
É o que não foi pintado ainda, nem expressado; é o que os outros lêem nas suas obras, dando-lhe outros sentidos, que a ambiguidade (irredutível) da obra permite; é o que ficou por fazer; é a Unidade subjacente às múltiplas formas do Múltiplo; ou mais radicalmente é a verdade que não se deixa dizer directamente.


Emerenciano
Nasceu em Ovar em 1946.
Tem o curso de Pintura Decorativa da Escola de Artes Decorativas Soares do Reis, e a licenciatura em Artes Plásticas (pintura), concluída em 1976 na Escola Superior de Belas-Artes do Porto.
Foi bolseiro da Fundação Calouste Gulbenkian, instituição que lhe concede ainda um subsídio de investigação e outro de viagem de estudo que realiza a Paris em 1986.
A partir de 1973 define por aproximação à escrita a sua pintura, título de uma exposição individual, a primeira que realiza na cidade do Porto (Galeria Módulo) em 1979.
Em 1980 inicia a participação regular em exposições internacionais de Arte-Postal e de Poesia Visual, aceitando os convites que lhe são dirigidos, e a motivação constitui factor suficiente de realização de afins desenvolvimentos próximos da poética dos correios, caracterizada pelo pequeno formato, envelope, bilhete postal, selo, e carimbo.
Participa em 2000, em representação da Câmara Municipal de Ovar, num Plenário Internacional de Artistas que decorreu na cidade de Pernik (Bulgária).
Está representado em diversas colecções publicas e privadas, em Portugal e outros países. 

venerdì 13 gennaio 2012

Edizioni dell'Urogallo - Letteratura dal mondo di lingua portoghese
Catalogo aggiornato

Le Edizioni dell’Urogallo sono l’unica casa editrice italiana che si dedica esclusivamente alla letteratura del mondo di lingua portoghese e galega.
Attraverso le sue collane, il catalogo che le Edizioni dell’Urogallo propongono al lettore, al curioso o allo studioso costituisce un viaggio attraverso questo ampio orizzonte letterario che è la Lusofonia. Dalla Galizia a Timor Est, passando, ovviamente, per il Portogallo e il Brasile, e per vari altri Paesi africani (Angola, Mozambico, etc...), le Edizioni dell’Urogallo accompagnano il lettore attraverso le esperienze più marcanti della letteratura. Con la pubblicazione con il testo a fronte (portoghese/italiano) e la proposta dei classici della letteratura portoghese e brasiliana in lingua originale, le Edizioni dell’Urogallo propongono anche degli strumenti di studio o di mantenimento delle conoscenze linguistiche.
 
View more documents from Domenico Condito.

Le Edizioni dell’Urogallo hanno ricevuto riconoscimento e sostegno
da:
Instituto Camões – Lisbona (Portogallo).
Direcção-Geral do Livro e das Bibliotecas – Lisbona (Portogallo).
Xunta de Galicia – Santiago de Compostela (Galizia/Spagna).
Ambasciata del Portogallo a Roma (Italia).

martedì 10 gennaio 2012

Da Lisbona a Roma. La BNP pubblica un importante diario di viaggio del XVIII secolo:
"Até Roma: uma viagem com devoção, longa e árdua: Diário de Frei Joaquim de S. José em 1750"

Nel 1750, un gruppo di francescani parte da Lisbona, in missione ufficiale, per raggiungere Roma. I giorni di viaggio, le difficoltà, i momenti di riposo, tutto è osservato e annotato nel suo Diário da Frate Joaquim de S. José. Il manoscritto, che non aveva suscitato un’adeguata attenzione fino ai giorni nostri, è ricco di informazioni e ci consente di approfondire alcune problematiche specifiche del XVIII secolo.
Al lungo e arduo viaggio partecipa anche il giovane Frate Manuel do Cenáculo, il futuro presidente della Real Mesa Censória che suggerirà al Marquês de Pombal la creazione di una Biblioteca Nacional. La presenza del filosofo portoghese, che cercò di armonizzare ragione e fede, natura e grazia, impreziosisce ulteriormente il manoscritto, consentendo di fissare importanti collegamenti con la cultura portoghese. E sarà proprio il viaggio a Roma a orientare il pensiero di Frate Manuel do Cenáculo verso posizioni più marcatamente “illuministe”.
L’attuale trascrizione del documento è incompleta. Ma, a prescindere dal futuro ritrovamento o meno dei folii mancanti, le questioni che suscita garantiscono senz’altro una lettura interessante, collocando il testo fra le fonti di prima mano per la conoscenza di questo periodo storico. Come succede con altri racconti di viaggio, anche questo Diário arricchisce l’osservazione con l’interpretazione soggettiva, e compara le novità con i modelli tradizionali, con il risultato di una lettura “aperta” e davvero molto suggestiva.


Frei Manuel do Cenáculo

Até Roma: uma viagem com devoção, longa e árdua: Diário de Frei Joaquim de S. José em 1750
São José, Joaquim de, 1707-1755, O.F.M. Estudo, transcrição e índices Maria Luísa Cabral; [ed. lit.] Biblioteca Nacional de Portugal
Ano: 2011 Desc. Física: 207 p. ; 24 cm
ISBN: 9789725654620
Colecção: Fontes

domenica 8 gennaio 2012

Abrantes - "Pintor Italiano 25 anos em Portugal"

Un evento per celebrare i 25 anni di attività in Portogallo di Massimo Esposito
Post bilingue: italiano - português



Il 13 gennaio 2012, alle ore 17.30, nella Biblioteca Antonio Botto di Abrantes, sará inaugurato l’evento artistico "Pintor Italiano 25 anos em Portugal" di Massimo Esposito. L’evento, che vuole commemorare i 25 anni di attivitá artistica del pittore italiano, include un’esposizione di quadri dell’autore, un video realizzato da una sua idea, un intervento sulla mancanza di aiuti alla cultura.
In programma anche una conferenza della Dr.ssa Nunzietella Alessandrini sul tema: “L’influenza degli italiani nelle scoperte portoghesi”. L’evento, che si concluderà il prossimo 10 febbraio, prevede anche la proiezione di film promozionali sull’Italia.





















Abrantes - "Pintor Italiano 25 anos em Portugal"
Um evento para comemorar 25 anos de atividade artística de Massimo Esposito

A 13 de Janeiro de 2012 as 17,30 vai ser inaugurado o eventos artístico Pintor italiano 25 anos em Portugal de Massimo Esposito na biblioteca de Antonio Botto em Abrantes o evento pretende comemorar 25 anos de atividade artística que inclui uma exposição de pinturas do autor, um vídeo realizado numa sua idéia, uma intervenção sobre a falta de ajuda sobre cultura, uma palestra do Dr.a Nunzietella Alessandrini sobre a influência Italiana nos descobrimentos portugueses e projecção de filmes promocionais da Itália.


 


















Massimo Esposito:
http://www.pittoreitaliano.com/
https://www.facebook.com/esposito57?sk=info

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