venerdì 15 aprile 2011

L’artista portoghese Marta de Menezes a Milano

Nell’ambito della rassegna “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime”
Piazza Duomo, 12 aprile - 1 maggio 2011

E’ in corso di svolgimento a Milano la mostra “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime”, ideata e curata da Denis Santachiara in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti.
La rassegna si sviluppa all’interno di un padiglione "molecolare", realizzato in Piazza Duomo, suddiviso in 8 stanze, ognuna delle quali esprime un principium originato dalla scienza, come motore per realizzare opere sonore, visive, architettoniche e di arti industriali. Alle 8 stanze di “Principia” si accede attraverso uno spazio introduttivo che evidenzia i rapporti della produzione delle arti storiche con i principi matematici, geometrici, ottici, magnetici, elettrici ed elettronici che hanno caratterizzato la storia dell’arte. Se in passato Giotto è entrato in rapporto con il principio del punto luce che dona tridimensionalità alle figure, Brunelleschi e Leonardo con il principio del punto di fuga e la prospettiva, Canaletto e Guardi con il principio della camera oscura reso nelle loro straordinarie vedute, o il Futurismo e Dadaismo che hanno guardato al cinema, Duchamp e Man Ray al Rotorilievo, Tinguely al principio del caos meccanico, è interessante vedere cosa sta accadendo nella nostra contemporaneità e come gli artisti possono utilizzare nuove idee per esprimere la propria arte.
Giovani e importanti artisti e scienziati espongono nelle 8 stanze opere d'arte che utilizzano un principium riconducibile essenzialmente alle ultime e più avanzate tecnologie. Fra gli artisti che partecipano alla rassegna Marina Abramovic, Carlo Bernardini, Ludovico Einaudi, Luca Pozzi, Karin Sander, Pablo Valbuena e la portoghese Marta de Menezes.


Marta de Menezes


Originaria di Lisbona, dov’è nata nel 1975, è uno dei riferimenti principali della bioarte in Portogallo e nel mondo. Diplomata in Belle Arti all’Università di Lisbona, ha conseguito un master in Storia dell’Arte e Teoria della Percezione all’Università di Oxford. La sua ricerca artistica si spinge a indagare l’interazione fra arte e biologia, lavorando in laboratori di ricerca concepiti come nuovi atelier artistici e dimostrando che le biotecnologie possono favorire lo sviluppo di nuove forme d'arte. Attualmente collabora come artista con l'MRC (Clinical Sciences Centre, Imperial College of Science, Technology and Medicine) di Londra e il VIVID di Birmingham. Ciò le consente di sviluppare la sua Arte transgenica, l’indagine tra progresso biotecnologico e artistico, lo studio delle ‘’somiglianze/differenze’’ tra ciò che è manipolato (ipotizzabile) e ciò che non è manipolato (esistente). La Menezes cerca di mettere a fuoco le infinite possibilità che la biologia moderna offre agli artisti, provando a comprendere il materiale biologico quale nuova forma espressiva: il DNA, le proteine e le cellule le offrono l'opportunità di esaminare le infinite strade della rappresentazione e della comunicazione. L’artista portoghese, nonostante la sua formazione ‘’accademica’’ e le conoscenze dei tradizionali mezzi artistici, riesce così a trasmutare la propria creatività nelle nuove metodologie creative dell’era biotech. Il suo obiettivo primario è un'indagine dei confini, molto labili, che separano ciò che viene offerto dalla natura da ciò che viene pensato dalla fantasia poetica di un artista, impiegando strumenti appartenenti al mondo delle biotecnologie per passare da un ambito all'altro. L’esito è un orizzonte artistico nuovo, uno spaccato della nostra contemporaneità che lascia intravedere un futuro possibile e, forse, non troppo lontano.

Opera di Marta de Menezes

Ringraziamo per la segnalazione il Prof. Dott. Paulo Cunha e Silva, Consigliere Culturale dell'Ambasciata del Portogallo in Italia.

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