martedì 12 aprile 2011

Fernando de Almeida - Responsórios de Quinta-Feira Santa, Missa Ferial

Il gruppo Capella Patriarchal, diretto da João Vaz, ha inciso il primo CD dedicato integralmente al polifonista portoghese del XVII secolo. Il lancio del disco avverrà con un concerto della Capella Patriarchal il prossimo 16 aprile, alle ore 21.00, nella Igreja de São Nicolau a Lisbona.

di Domenico Condito


Nel Seicento, la scena musicale portoghese era dominata dalla “polifonia imitativa”, nonostante l’ampio rinnovamento della musica europea attuato nel secolo precedente. Ancora nel 1650, il Re del Portogallo D. João IV, dottissimo teorico musicale e compositore, definiva “moderna” la musica polifonica imitativa, intervenendo in sua difesa “contro la posizione errata del vescovo Cyrilo Franco”. Tale orientamento era probabilmente influenzato dalla posizione assunta dalla Chiesa nel Concilio di Trento, che aveva contribuito a ritardare la diffusione dell’opera barocca nella penisola iberica. Di fatto i compositori portoghesi continuavano a coltivare le forme musicali del secolo precedente, mostrando di non conoscere, almeno in apparenza, la “cantata” e la “sonata” italiane. Il ricorso prevalente alla scrittura polifonica, inoltre, era in netta controtendenza rispetto all’utilizzo del basso continuo e alla progressiva polarizzazione tra melodia e accompagnamento che si affermavano in Europa.
Tuttavia, in diverse composizioni portoghesi del XVII secolo, sotto l’apparenza d’una struttura polifonica arcaica o rinascimentale, svolta per linee parallele, è possibile riconoscere i segni d’una apertura verso la verticalità che prelude all’armonia barocca. I prodromi di questa nuova concezione musicale sono presenti nelle opere di compositori come Francisco Martins (?-1680) e Diogo Dias Melgás (1638-1700), anche se il linguaggio tonale si sviluppò pienamente in Portogallo soltanto nel secolo successivo, attraverso l’opera di “italianizzazione” della musica promossa dal re D. João V.

Oggi molti dei polifonisti portoghesi del Seicento sono praticamente sconosciuti. Autentici maestri dell’arte musicale, fra i quali annoveriamo Fr. Fernando de Almeida, uno degli ultimi compositori di musica sacra che precedettero la “riforma” di D. João V. Il musicista, originario di Lisbona, divenne monaco professo del Convento do Cristo di Tomar nel 1638, e successivamente fu nominato Maestro di Cappella. A Lisbona si conservavano copie delle sue composizioni, apprezzate al punto che venivano eseguite nella Cappella Reale.
Fra le sue opere più significative la Missa Ferial e i Responsórios de Quinta-Feira Santa. Due gioielli della polifonia portoghese riscoperti dal gruppo Capella Patriarchal, diretto da João Vaz, che recentemente ha eseguito le composizioni in prima moderna assoluta. Ora le due opere sono disponibili su etichetta althum.com, grazie alla registrazione dal vivo della Capella Patriarchal. L’incisione discografica, la prima dedicata integralmente a opere di Fernando de Almeida, è già disponibile in Portogallo e sarà lanciata da un concerto del gruppo portoghese il prossimo 16 aprile, alle ore 21.00, nella Igreja de S. Nicolau di Lisbona.

Le opere editate, provenienti da un manoscritto conservato nella Biblioteca del Palazzo Ducale di Vila Viçosa, si collocano stilisticamente fra la tradizione tardo cinquecentesca e lo sviluppo della musica tonale, documentando una fase cruciale della storia musicale portoghese. Lo stile di Fr. Fernando de Almeida, pur mantenendosi fedele al linguaggio polifonico dei compositori che lo hanno preceduto, è impregnato dei madrigalismi tipici della musica italiana di quel tempo. In particolare, i testi dei Responsorii sono arricchiti da effetti musicali che sottolineano il significato di alcune parole. Come scrive João Vaz, nel libretto allegato al CD, "(...) l’ingegnosità dello stile di Fernando de Almeida è particolarmente nota per i responsorii, il cui discorso è generato dalla giustapposizione di idee musicali diverse, se non contrastanti, che sono lanciate da un coro all’altro, e che riflettono o imitano musicalmente i vari significati espressi nei testi: ai segmenti omofonici con inattese catene di accordi sostenuti, o ai segmenti di tessitura contrappuntistica che incorporano sospensioni e dissonanze, o vocalizzi che circolano rapidamente da una voce all’altra, succedono alternativamente passaggi declamatori, talvolta in un rapido stile «parlante». Processi d’inclinazione naturalistica come il significativo livello di ridondanza fra il testo e il gesto musicale (frequentemente assimilata ala retorica madrigalista) e la consistente integrazione dell’ornamento nella struttura discorsiva sono, essenzialmente, caratteristiche barocche, anche se tradotte nello «stile antico» della tradizione manierista iberica, della quale Fernando de Almeida è al contempo erede e innovatore. In questa registrazione (la prima integralmente dedicata al compositore), secondo la consuetudine ben documentata nel XVII secolo, le voci sono accompagnate dall’organo, e il latino è pronunciato alla portoghese, dal momento che la pronuncia italiana si diffuse fra di noi solo a partire dal secondo quarto del XVIII secolo.” (Trad. dall’originale portoghese)

In conclusione, quella della Capella Patriarchal è una registrazione preziosa, che ci rende partecipi d'una pagina inedita e straordinaria della storia musicale portoghese; ma è anche un'affascinante esperienza d’ascolto, capace di sospingere lo spirito oltre i risrtretti confini lusitani, verso una regione molto più prossima all’eternità. Da non perdere.

Il gruppo "Capella Patriarchal"

CAPELLA PATRIARCHAL
Il gruppo, costituito nel 2006, ha già realizzato numerosi concerti in Portogallo, Spagna e Germania. La sua attività è destinata essenzialmente alla divulgazione dei tesori della musica sacra portoghese dei secoli XVI-XIX. Esegue principalmente opere inedite, basando la propria interpretazione su un approfondito lavoro di ricerca delle fonti musicali e sullo studio delle pratiche interpretative ed espressive in uso nelle diverse epoche. Membri del gruppo: Mónica Santos, soprano; Carolina Figueiredo, contralto; João Moreira, tenore; Manuel Rebelo, basso; João Vaz, organista e direttore. Il gruppo si avvale inoltre della collaborazione di altri cantanti dediti al repertorio della musica sacra portoghese.

JOÃO VAZ
Originario di Lisbona, si è diplomato in organo presso la Escola Superior de Música della capitale lusitana, sotto la guida di Antoine Sibertin-Blanc, e presso il Real Conservatório Superior de Música di Saragozza, dove ha studiato con José Luis González Uriol, con una borsa di studio della Fundação Calouste Gulbenkian. Nel 1988 si è aggiudicato il primo premio al Concurso da Juventude Musical Portuguesa (organo superiore). Ha conseguito il dottorato in musicologia ed è professore di organo all’Escola Superior de Música de Lisboa e all’Escola das Artes dell’Università Cattolica di Oporto. Nel corso degli anni ha sviluppato un’intensa attività a livello internazionale come concertista e come docente in corsi di perfezionamento organistico, dedicandosi in particolar modo allo studio e alla divulgazione della musica portoghese. Ha realizzato inoltre diverse incisioni discografiche ed è titolare dell’organo dell’Igreja de São Vicente de Fora a Lisbona. E’ stato consulente permanente per il restauro dei sei organi della Basilica del Palazzo Nazionale di Mafra.



1 commento:

Althum.com ha detto...

On behalve of Althum.com, we thank you for sharing the information about the beuatiful disc dedicated to Fernando de Almeida.

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