«Luandino Vieira (nella foto) è il Gadda della lingua portoghese, un maestro nell'impastare dialetti locali e idioma colto. Luandino, uno pseudonimo adottato in onore della capitale dell'Angola dov'è cresciuto, è figlio di contadini immigrati in Africa dal Portogallo, e ha scritto i suoi romanzi più importanti nel lager di Tarrafal, a Capo Verde, dove è stato prigioniero politico per molti anni»: così presenta Antonio Tabucchi quello che è considerato il più grande scrittore angolano. "Di fiumi anziani e guerriglierì" è considerato il suo romanzo capolavoro, che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo. Kapapa è il nome del protagonista: il suo nome significa razza, perchè ha i piedi come razze. La sua storia ha inizio durante l'infanzia e si protrae negli anni della guerra coloniale angolana (1961-1975). Kapapa è giovane, va a pesca con la sua barca a vela su un antico fiume della propria terra, l'Angola. Due soldati lo vedono, sembra loro un tipo sospetto, e decidono di arrestarlo. Ma lui sfugge loro di mano come le anguille che pesca dal fiume, e scappa, scappa nella giungla e lì trova i guerriglieri cui si unisce, lì trova la storia degli antichi fiumi della propria terra, fiumi in cui scorre il sangue degli africani, che da sempre resistono e lottano per la libertà e l'indipendenza. «Ho visto fiumi. Fiumi primevi, primigeni, antenati del mondo, limacciosi torrenti di sangue disumano nelle vene degli uomini - si legge nel romanzo - L'anima mia scorre profonda come le acque di questi fiumi. Ma nella guerra civile della mia vita, io, nero, mi misi a pensare: troppi fiumi - alcuni li ho visti, altri sentiti, mi sono bagnato almeno due volte in quelle stesse acque». Josè Luandino Vieira, nato in Portogallo, ha acquisito la cittadinanza angolana per la sua partecipazione al movimento di liberazione nazionale e il suo contributo alla nascita della Repubblica popolare dell'Angola. Arrestato dalla polizia portoghese, è stato lungamente detenuto per il suo impegno politico. A partire dal 1972 inizia la pubblicazione della sua opera, scritta quasi interamente durante la prigionia.
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