venerdì 24 dicembre 2010

Feliz Natal!

É sempre tempo de renovar e de viver em paz.
FELIZ NATAL!

Il più grande albero di Natale d'Europa.
Si trova a Lisbona, nella Praça do Comércio.

venerdì 17 dicembre 2010

MACRO Testaccio - PLUS ULTRA. Opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo

17 dicembre 2010 - 20 marzo 2011

Il MACRO – Museo d’Arte Contemporana di Roma, ospita per la prima volta nella capitale, una collettiva dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con una importante selezione di artisti italiani e internazionali che hanno tracciato la storia dell’arte contemporanea dagli anni Ottanta a oggi. L’esposizione è curata da Francesco Bonami.

Con opere di João Onofre, uno dei massimi artsti portoghesi della nuova generazione. L’artista sarà presente all’inaugurazione di stasera.

(clicca sull'immagine per ingrandire)

MACRO e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presentano, dal 17 dicembre 2010 al 20 marzo 2011 al MACRO Testaccio, una selezione delle opere più importanti della Collezione Sandretto Re Rebaudengo nella mostra PLUS ULTRA, a cura di Francesco Bonami. Per la prima volta a Roma, una collettiva dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con una importante selezione di artisti italiani e internazionali che hanno tracciato la storia dell’arte contemporanea dagli anni Ottanta a oggi. PLUS ULTRA presenta trentotto artisti con opere di pittura, scultura, video, fotografia, installazioni, creando un percorso articolato e approfondito sui linguaggi e le idee dell’arte di oggi. Fra i nomi presenti:John Bock, Thomas Demand, Damien Hirst, Pawel Althamer, Carsten Höller, Sarah Lucas, Tobias Rehberger, Piotr Uklanski, Cerith Wyn Evans, Maurizio Cattelan, Giuseppe Gabellone, Diego Perrone, Paola Pivi e Patrick Tuttofuoco.La Collezione è stata costruita raccogliendo opere di artisti prima che molti di loro esplodessero sul panorama internazionale con mostre nei principali musei e collezioni private del mondo. Un percorso di trent'anni di collezionismo, affiancato dalle ultime acquisizioni, con le opere di Tauba Auerbach, Hans-Peter Feldmann, Jon Kessler, Robert Kusmirowski, Goshka Macuga, Hugo Markl, João Onofre, Bojan Sarcevic, Piotr Uklanski. La mostra PLUS ULTRA è un evento promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali In Collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Con il supporto di Gioco del Lotto - Lottomatica.

Info
Luogo
MACRO Testaccio
Orario
da martedì a domenica ore 16.00 - 24.00Chiuso lunedì, 24-25 e 31 dicembre, 1 gennaio
Lunedì 6 e 27 dicembre 2010 e lunedì 3 gennaio 2011 il Museo sarà eccezionalmente
aperto al pubblico secondo il consueto orario e relativa tariffazione vigente.
Biglietto d'ingresso
Biglietto MACRO Testaccio
Intero: € 5,00
Ridotto: € 3,00
Biglietto cumulativo
MACRO Testaccio + la Pelanda e mostra "Labirinto Fellini"
Intero € 10,00
Ridotto € 6,00
Biglietto unico integrato
MACRO + MACRO Testaccio
Intero: € 10,00
Ridotto: € 8,00
Il biglietto è valido 7 giorni
Informazioni
06.0608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
Organizzazione
MACRO
Con la collaborazione di
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Con il supporto di Gioco del Lotto - Lottomatica

giovedì 16 dicembre 2010

L’Associazione Culturale Luís de Camões riprende le sue attività

Sono state superate le difficoltà sull’uso del nome di Luís de Camões, scelto per denominare la nostra Associazione. Non esiste alcuna possibilità di confondere l’Associazione Culturale Luís de Camões con il prestigioso Instituto Camões, che è un Ente governativo portoghese, dipendente dal Ministero degli Esteri del Portogallo. La questione aveva sollevato dei dubbi, ed era giusto approfondirli.
Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a chiarire la situazione, consentendoci di riprendere con serenità, e rinnovata passione, la nostra azione di divulgazione della cultura portoghese in Italia.
Ricordiamo, in particolare, tutti gli amici che negli ultimi mesi hanno sostenuto la nostra Associazione, in Italia e in Portogallo, con iniziative, prese di posizione, consigli e incoraggiamenti.
Una menzione speciale va all’editore Vincenzo Ursini, Presidente dell’Accademia dei Bronzi, che si è offerto di pubblicare in Italia, a sue spese, un libro di uno scrittore portoghese che ha aderito alla nostra iniziativa.

A tutti il nostro più sentito grazie!
Domenico Condito
Responsabile dell’Associazione Culturale Luís de Camões

Il Portogallo è grande

In edicola e libreria il numero di LIMES (5/2010), rivista italiana di geopolitica, dedicato al Portogallo.


Limes Mappa Mondi - Da Vasco de Gama alla lusosfera. Alba e tramonto dell'Occidente visti dal faro di Lisbona. Con l'ambasciatore portoghese Fernando d'Oliveira Neves, il direttore di Limes Lucio Caracciolo. Conduce Laura Pertici – GUARDA IL VIDEO

Indice della rivista:

EDITORIALE - Dalla Torre di Belém

PARTE I - L'IMPERO DOPO L'IMPERO

Mario G. LOSANO - Oceano, il mondo visto da Lisbona
La lunga parabola della geopolitica portoghese è segnata dalla pulsione ultramarina e dalla pressione iberica. La differenza con la Spagna, una necessità esistenziale. Pensatori e strateghi dell'età dell'impero. Dimensione sud-atlantica e lusofonia.
José FREIRE NOGUEIRA - Il 'Grande Spazio' nell'immaginario geopolitico portoghese
Per Lisbona l'estensione territoriale ha sempre rappresentato un fattore di potenza. Le direttrici oceaniche, il Brasile, i possedimenti africani: che cosa resta di una geostrategia ambiziosa quanto realistica. Il timore di finire sotto la Spagna.
António SILVA RIBEIRO - A che ci serve il mare
Le grandi potenze hanno scatenato una corsa agli oceani simile a quella che due secoli fa culminò nella spartizione dell'Africa. Come proteggere gli interessi del Portogallo, paese atlantico, in una competizione che rischia di travolgerci.
Armando MARQUES GUEDES - La lusofonia nella partita del Sud-Atlantico
Sullo strategico bacino dell'Atlantico meridionale si affacciano cinque paesi lusofoni, Brasile e Angola in testa. I quali rischiano di restare tagliati fuori dalle manovre delle potenze esterne. Le poste in gioco energetiche.
António Paulo DUARTE - Portugal maior
La percezione dello spazio nella geopolitica portoghese, dalle origini ad oggi. L'oceano come territorio imperiale. Il sistema di interazioni fra Lisbona e l'Oltremare. Il vettore della lusofonia. Un soggetto mondiale più che europeo.
José Alberto LOUREIRO DOS SANTOS - Il modo portoghese di fare la guerra
Nella tradizione militare lusitana spicca la propensione alla guerriglia. Le lezioni delle campagne di controsovversione condotte tra il 1961 e il 1974 in Angola, Guinea e Mozambico restano attuali. E oggi sono molto utili nelle operazioni Nato.
Roberto VECCHI - Il molo estremo
Tra desiderio e rimorso, il destino europeo del Portogallo. L'ambivalenza identitaria di un paese che continua a coltivare - e talvolta ad abbellire - la propria memoria imperiale. La zattera di Saramago e lo sguardo dell'Europa secondo Lourenço.
Hélder MACEDO - Nazione versus impero
Le vere capitali dello spazio portoghese erano in Brasile e in India, come dimostra la 'disobbedienza civile' dei viceré. Un esercizio imperiale che impoveriva la metropoli e arricchiva le oligarchie. La fortuna di Lisbona è di essersi emancipata dalle colonie.
António RUSSO DIAS - La riscossa della lusofonia
Conversazione con António RUSSO DIAS, rappresentante permanente del Portogallo presso la Comunità dei paesi di lingua portoghese (Cplp) a cura di José FREIRE NOGUEIRA.
António HORTA FERNANDES - Il Portogallo nella storia del sapere geopolitico
È solo negli ultimi due secoli che si configura in Occidente l'effettiva sovranità degli Stati, premessa delle teorie e delle prassi geopolitiche. In terra lusitana si producono prima che altrove le condizioni che favoriscono tale sviluppo. Come nasce la nostra frontiera.
Luis TOMÉ - Born to Nato
Le strategie di sicurezza e difesa del Portogallo ruotano intorno all'Alleanza Atlantica. Lisbona partecipa attivamente agli obiettivi e alle trasformazioni del blocco occidentale. Con occhio attento alle regioni storicamente affini e agli umori dell'Ue.
Paula MONGE - La difesa europea per un paese atlantico
Lisbona è impegnata nello sviluppo delle politiche di sicurezza comunitarie, per non restare confinata nella periferia del continente. Ma sempre a partire dal vincolo Nato. Il rischio di una competizione fra l'Alleanza Atlantica e Unione Europea.

PARTE II - OMBRE E LUCI DEL RETTANGOLO

João RODRIGUES - Un paese diseguale destinato a impoverirsi?
Il Portogallo non cresce più da anni. La crisi globale ha messo in evidenza la disfunzionalità dell'euro, che favorisce il nucleo centrale del continente a scapito delle periferie. Le ricette europee di austerità non aiutano. Le alternative possibili.
José Félix RIBEIRO - Una piccola economia dalle grandi ambizioni
1986: con l'ingresso nella Cee inizia la modernizzazione che, in un quarto di secolo, ha cambiato il volto del Portogallo. Oggi il paese è più ricco, ma non meno periferico. La crisi offre una nuova opportunità di riscatto. Che Lisbona è decisa a sfruttare.
Roberto BELLINZONA - Lisbona e Madrid separate in casa
Negli ultimi trent'anni, Spagna e Portogallo hanno preso strade opposte: la prima ha consumato il suo miracolo, il secondo è rimasto, nel complesso, un paese arretrato. Ora la crisi rimescola le carte e impone loro di collaborare. Ammesso che ne siano capaci.
Carlos ZORRINHO - L'innovazione come antidoto alla crisi
Informatica, ricerca, formazione, energie rinnovabili: Lisbona punta tutto sul futuro per scongiurare il declino economico e la marginalità geopolitica. I progressi ci sono, ma la crescita langue. Numeri e obiettivi della strategia di rilancio.
João FREIRE - La breve parabola dell'Estado social
Con la fine dell'èra salazarista, la spesa pubblica portoghese muta radicalmente. Gli alti esborsi per sicurezza e difesa lasciano il posto a una crescita esponenziale dello Stato sociale. Che ora, però, appare sempre meno sostenibile.
Luca DEL BALZO DI PRESENZANO - Perché non possiamo non vedere il Portogallo
Dall'antica Roma ai connubi dinastici, dalla Nato all'Unione Europea, la parabola delle relazioni italo-portoghesi. Il retaggio imperiale fa di Lisbona una porta verso i paesi lusofoni emergenti, a cominciare dal Brasile. Le affinità culturali.

PARTE III - TRA IBERIA E LUSOSFERA

Enrique VILA-MATAS - La città che naviga
Roberta SCIAMPLICOTTI - Olivenza o Olivença?
Il destino in una letteraNel 1801 la Spagna conquistò la città portoghese e la zona circostante. Il Portogallo ne ottenne la restituzione al Congresso di Vienna, ma i 453 km² contesi restano a tutt'oggi spagnoli. Una disputa geopolitica che riecheggia antiche rivalità iberiche.
Miguel DE UNAMUNO - Un popolo suicida
(presentazione di Danilo MANERA)
Maria DO CÉU PINTO - Lisbona riscopre il Mediterraneo
Il Portogallo guarda al Nordafrica, attratto dal boom economico del Maghreb e dalla crescente dimensione comunitaria del mare nostrum. Commercio e diplomazia bilaterale prosperano, ma manca ancora una strategia. Il fattore energetico.
Catia DOS SANTOS - Capo Verde, una perla atlantica che fa gola a molti
I rapporti di Lisbona con l'ex colonia sono ottimi. Ma l'integrazione nell'Ue o addirittura il ritorno all'ex madrepatria sono assai improbabili. Il ruolo della lusofonia, gli interessi strategici europei e quelli americani: Praia come sede di Africom?
Marco MARINUZZI - Macao, la Cina latina
L'ex colonia portoghese è un ibrido culturale e amministrativo che conserva le sue peculiarità, ma guarda al continente. Le vicende storiche. I rapporti con Lisbona. Il ruolo di ponte tra Cina, Ue e Mercosur. Non c'è alternativa all'integrazione regionale.
Nuno CANAS MENDES - Timor, meu amor!
Eredità storiche, legami emotivi, ambizioni internazionali, Realpolitik. L'ostinata attenzione del Portogallo all'ex colonia è frutto di un mix di ragione e sentimento. Dove il secondo ha la meglio.
Luís ELIAS - L'incerto futuro di Timor Est
Povertà, disoccupazione, corruzione e malgoverno sono solo alcuni dei mali che affliggono la giovane democrazia timorense. Il ruolo dell'Onu. Il risiko degli aiuti internazionali. C'è spazio per il Portogallo?
Omar GHIANI - Portoghesi (poco) uniti d'America
Provenienti soprattutto dalle Azzorre, i componenti della lobby lusitana negli Stati Uniti non hanno saputo consolidare la propria influenza nella vita politica americana. Divise e lontane, le folte comunità sono destinate a un'inesorabile integrazione.

La Lusosfera

Fiabalandia – Intercultura: Una stella – Uma estrela, di Manuel Alegre

Testo in edizione bilingue
Illustrazioni a colori di Katiuscya Dimartino
Traduzione di Maria Luisa Cusati

Scritto da una delle voci più importanti della cultura portoghese, Manuel Alegre, e tradotto da Maria Luisa Cusati, è un racconto che parla di Natale ed esilio, di tradizioni lontane e nostalgia, saudade.

Il libro
«Tutti gli anni a Natale, io andavo a Betlemme. Il viaggio iniziava in dicembre, all’inizio delle feste […] Iniziavamo con il raccolto del muschio: il cesto si riempiva lentamente, mentre la nonna iniziava a montare il presepe…apparivano montagne, pianure, fiumi, laghi. Era una nuova creazione del mondo. E tutte le strade portavano a Betlemme. […]
[…] quello della nonna era più di un presepe: era una peregrinazione, un viaggio magico o se volete, un miracolo. […]
Ma magica, veramente magica, era la nonna. Era lei che faceva il miracolo della trasfigurazione, portava il Natale dentro casa e ci portava tutti fino a Betlemme. […] La stella era in cielo, dentro casa, dentro noi. Grazie alla nonna, brillava. Grazie alla sua magia Betlemme si trovava in casa. E anche la casa era andata a Betlemme.
Molto tempo dopo, ma proprio molto tempo dopo, io mi trovavo in esilio».

Il ricordo poetico del “rito” del presepe: una tradizione familiare, che ha la forza di scaldare il cuore, anche di chi – a volte costretto – si trova lontano dal proprio paese e dalla propria famiglia per motivi diversi...
Alla fine del racconto un viaggio nelle consuetudini che scandiscono la vita e le feste delle famiglie di altre tradizioni (ebraiche, islamiche, indiane…) e i contributi di Maria Luisa Cusati e Donatella Trotta per conoscere questo importante autore della cultura portoghese.
Una storia emozionante, che coinvolge TUTTI: l’importanza delle tradizioni familiari, che uniscono gli uomini, superando le distanze e le differenze di fedi e tradizioni.
«Delle volte io andavo verso la finestra e vedevo il riflesso di una stella e non riuscivo a distinguere se era la stella della sala o una stella del cielo: era una stella nuova, una stella d’argento, una stella che ci guidava. In cielo, nella sala, in Giudea, forse dentro di noi».

L’autore
Manuel Alegre è una delle voci più significative della cultura portoghese contemporanea, prima perseguitato dal regime salazarista – e per questo costretto all’esilio – poi poeta-deputato. Intellettuale e uomo politico, è considerato uno dei massimi scrittori contemporanei: molti dei suoi libri (anche per bambini) sono stati tradotti in diversi paesi. Vicepresidente dell’Assemblea della Repubblica Portoghese, nel 2005 si è candidato alla Presidenza della Repubblica come indipendente.

L’illustratore
Katiuscya Dimartino si occupa di arte e editoria dedicandosi come professionista anche al campo dell’illustrazione ed entrando a far parte, dal 2008 a oggi, dell’Annuale degli Illustratori Italiani.


Fernando Pessoa

di Domenico Condito

Fernando Pessoa, poeta e scrittore portoghese, è universalmente riconosciuto come uno degli esponenti più significativi della letteratura del XX secolo.

Nacque a Lisbona nel 1888 e vi morì nel 1935. I suoi genitori (nella foto a sinistra) furono Joaquim de Seabra Pessoa, funzionario pubblico del Ministero della Giustizia e critico musicale del Diário de Notícias, e Maria Magdalena Pinheiro Nogueira, originaria delle Azzorre. Il padre morì a soli 43 anni per tubercolosi, lasciando la moglie, il piccolo Fernando e suo fratello Jorge, che sarebbe morto prima di compiere un anno di vita. Qualche tempo dopo la madre passò in seconde nozze e la famiglia si trasferì a Durban, in Sudafrica, dove il patrigno era Console del Portogallo. Qui Pessoa trascorse gran parte della sua infanzia e adolescenza, e imparò l’inglese che divenne la sua seconda lingua. Rientrò a Lisbona nel 1905 per laurearsi in Lettere, ma lasciò gli studi universitari per lavorare come corrispondente commerciale in ditte di import-export, impiego che svolse dal 1908 fino alla morte.

Se la sua vita privata si svolse nella routine quotidiana dell’impiegato di concetto, Pessoa fu un protagonista assoluto della scena letteraria portoghese, con la creazione di movimenti d’avanguardia e di riviste che rinnovarono e animarono la vita culturale del suo paese per più di un trentennio. Ricordiamo a questo proposito la sua collaborazione a riviste come Orpheu e Portugal futurista, dove pubblicò scritti teorici e critici, e la sua amicizia con importanti esponenti della cultura del suo tempo, come il poeta Sá-Carneiro e il pittore Almada Negreiros.

Fra i suoi precursori si possono annoverare Camilo Pessanha e Cesário Verde, ma la figura di Pessoa rimane fra le più singolari della letteratura portoghese ed europea. Sviluppò una conoscenza profonda della filosofia romantica (Schopenhauer, Nietzsche) e del simbolismo francese, e coltivò interessi per la Cabbala e la tradizione teosofica e occultistica. Nella sua Nota biografica, Pessoa si definisce “iniziato, per comunicazione diretta da Maestro a Discepolo, nei tre gradi minori dell’(apparentemente estinto) Ordine Templare di Portogallo”.
Dedicò tutta la sua vita alla progettazione di una vasta opera che non giunse mai a pubblicare in volume, limitandosi alla pubblicazione su riviste e giornali di testi poetici, estetici e filosofici firmati oltre che col suo nome con quelli dei suoi “eteronimi”. Quest’ultimi non vanno intesi come “pseudonimi” di un unico scrittore, ma come “proiezioni” aventi ciascuna vita autonoma. A tutti costoro, Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Álvaro de Campos, A. Pacheco, e tanti altri, costruì una biografia e una personalità, e persino le rispettive caratteristiche ideologiche e stilistiche, facendoli muovere nell’ambiente letterario portoghese come se si trattasse di personaggi reali. A questi personaggi si aggiunge naturalmente il Pessoa “ortonimo”, che scrive e si firma con il proprio nome, utilizzando metri brevi e in prevalenza rimati. Tutti “costoro” sono talvolta in contrasto fra di loro, ma la loro polemica rappresenta il drama em gente (dramma fatto persona) che riassume la vicenda letteraria dell'autore, ed esplicita sul piano formale la complessità occulta in ogni uomo.

Nella lettera indirizzata ad Adolfo Casais Monteiro, il 13 gennaio 1935, a proposito della genesi dei suoi eteronimi Pessoa scrive: « L'origine dei miei eteronimi è il tratto profondo di isteria che esiste in me. [...] L'origine mentale dei miei eteronimi sta nella mia tendenza organica e costante alla spersonalizzazione e alla simulazione. Questi fenomeni, fortunatamente, per me e per gli altri, in me si sono mentalizzati; voglio dire che non si manifestano nella mia vita pratica, esteriore e di contatto con gli altri; esplodono verso l'interno e io li vivo da solo con me stesso».
Sempre nella stessa lettera, descrive la nascita del suo primo eteronimo: « Un giorno in cui avevo definitivamente rinunciato — era l'8 marzo 1914 — mi sono avvicinato da un alto comò e, prendendo un foglio di carta, mi sono messo a scrivere, all'impiedi, come faccio ogni volta che posso. E ho scritto circa trenta poesie di seguito, in una specie di estasi di cui non riesco a capire il senso. Fu il giorno trionfale della mia vita e non potrò mai averne un altro come quello. Cominciai con un titolo: O Guardador de Rebanhos (Il Guardiano di greggi). E quello che seguì fu la nascita in me di qualcuno a cui diedi subito il nome di Alberto Caeiro. Scusate l'assurdità di questa frase: il mio maestro era sorto in me ».

Quasi tutte le sue opere furono pubblicate postume a partire dal 1942. L'unica opera che pubblicò quando era ancora in vita fu Mensagem (1934), una raccolta di poesie che riprende il tema messianico del destino imperiale e oceanico del Portogallo, secondo la prospettiva del sebastianismo. Ma la stessa tradizione profetica e millenaristica del Quinto Impero viene reinterpretata sul piano filosofico ed esistenziale, superando la tentazione di un misticismo storico di carattere nazionalista e annunciando l’avvento di un Impero spirituale.

Scrisse anche testi polizieschi, vari poemi in lingua inglese e l'opera in un atto O Marinheiro, che l’autore definì “dramma statico”. Il dramma è ambientato in un vago Medioevo dal sapore maeterlinckiano. Le protagoniste sono tre donne che vegliano il cadavere di una fanciulla alla luce della luna, intessendo un dialogo metafisico sul tema dell'attesa: tutta la vita è attesa di un evento incomprensibile, forse della morte.

Fra le opere maggiori di Pessoa, si collocano senz’altro le poesie di Álvaro de Campos, le Odi di Ricardo Reis e i Sonetti e le Canzoni dell’ortonimo.
Nelle Poesie di Álvaro de Campos il poeta indaga il senso della vita moderna e mette in luce le contraddizioni insite in ogni forma di convivenza umana, affrontando anche il tema del mare e dell’ambiguità dell’Eros. I toni possono essere violenti e tumultuosi, ma fanno da contrappeso il sottile senso dell’ironia e della solitudine che pur attraversano tutta l’opera.
Nelle Odi di Ricardo Reis la concezione pagana e precristiana della caducità dell’esistenza si fonde a una profonda metafisica dell’amore, con versi di una prodigiosa essenzialità; mentre nei Sonetti e nelle Canzoni dell’ortonimo prevalgono il ragionamento filosofico e i temi autobiografici, con una densità di linguaggio che non ha eguali in tutto lo sviluppo della lirica del Novecento, da Rimbaud e Mallarmé a Eliot e Montale. Sono le opere per cui Pessoa è riconosciuto come uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, paragonabile per il suo valore a Camões, ma anche come il poeta più rappresentativo del XX secolo, accanto a Pablo Neruda.

Opere in italiano di Fernando Pessoa:

Fernando Pessoa. "Il marinaio", nella traduzione di Antonio Tabucchi, Torino, editore Einaudi tascabili, collana "Scrittori tradotti da scrittori", 1988 (testo in portoghese a fronte).
Aforismi sull'arte, trad. e nota di Sandro Naglia, in Micromega, n° 5, 1997.
Alla memoria del Presidente-Re Sidónio Pais, saggio introduttivo e traduzione di Brunello De Cusatis, Roma, Antonio Pellicani, 1997, pagine 70, titolo originale À Memória do Presidente-Rei Sidónio Pais.
Chuva Oblíqua: dall'Infinito turbolento di Fernando Pessoa all'Intersezionismo portoghese, traduzione di Luciana Stegagno Picchio, Pisa, Quaderni Portoghesi n. 2, autunno 1977, pp. 27-63.
Da Il guardiano di greggi di Alberto Caeiro, Poema Ottavo, Ed. Maria José de Lancastre, trad. Marco Forti, in "Almanaco dello Specchio", nº 9, pp. 70-81, Milano, Arnoldo Mondadori editore, 1980.
De Pessoa a Oliveira, La Moderna Poesia Portoghese – Modernismo, Surrealismo, Neorealismo, ed. Giuseppe Tavani, Milano, Ed. Accademia, 1973.
Due racconti del mistero, trad. Amina Di Munno, Genova, Herodote Ed., 1983, 74 p.
Epitaffi, trad. Sandro Naglia, in: Micromega n° 3/2001.
Epitalamio, trad. Sandro Naglia, Pescara, Edizioni Tracce, 1994.
Faust, ed. Maria José de Lancastre, Torino, Einaudi, 1995, 135 p. Tit. orig. Fausto. Tragédia Subjectiva.
Imminenza dell'ignoto, trad. Luigi Panarese, Milano, Ed. Accademia, 1972.
Fernando Pessoa. Una sola moltitudine, trad. Antonio Tabucchi, collab. Maria José de Lancastre, Milano, Adelphi, 1979, portoghese/italiano.
Il banchiere anarchico, a cura di Ugo Serani, Firenze, Passigli Editori, 2001, pp. 93.
I trentacinque sonetti, a cura di Ugo Serani, Firenze, Passigli Editori, 1999, pp. 93.
La divina irrealtà delle cose. Aforismi e dintorni, edizione e prefazione di Richard Zenith, trad. di Guia Boni, Firenze, Passigli Editori, 2004, pp. 109.
Lettera a un poeta, Ed. Sandro Naglia, in "Micromega" n°5/2006
Lettere alla fidanzata, con una testimonianza di Ophélia Queiroz, Ed. Antonio Tabucchi, Milano, Adelphi Edizioni, 1988, 124 p. - Tit. orig.: Cartas de amor de Fernando Pessoa.
Lisbona: quello che il turista deve vedere, trad. Ugo Serani, Roma, Biblioteca del Vascello, 1995, 100 p. Tit. orig. Lisbon: What the tourist should see.
Mumia, Pisa, Quaderni Portoghesi, Autunno 1977, pp. 69-73.
Novelle poliziesche, trad. Roberto Mulinacci e Amina Di Munno, Firenze, Passigli Editori, 199, 141 p. Tit. orig. A Very Original Dinner, Novelas Policiárias. ISBN 88-368-0546-9.
Pagine di letteratura portoghese (antologia), trad. P. A. Jannini, Milano, Nuova Accademia, 1955, pp. 384-393.
Poesia (Trad. 4 poemas de Pessoa), in Poesia, Quaderno Secondo, pp. 370-373, Milano, Mondadori, 1945.
Poesia di Fernando Pessoa, Cronistoria della vita e delle opere, ed. Luigi Panarese, Milano, Lerici Editori, 1967, portoghese/italiano.
Le poesie di Ricardo Reis, trad. Laura Naldini e Virginiaclara Caporali, con testo a fronte, Firenze, Passigli, 2005. Premio "Leone Traverso" nella 36ª edizione 2006 del "Premio Monselice per la traduzione".
Politica e Profezia. Appunti e Frammenti 1910-1935, a cura di Brunello De Cusatis, Roma, Antonio Pellicani, 1996, 348 p.
Quartine di gusto popolare, introduzione di S. Naglia, trad. di Sandro Naglia e Mariavittoria Altieri, Pescara, Tracce, 1992 (ried. Pescara/Roma, Tracce/L'Unità, 1999).
Racconti dell'inquietudine, a cura di Piero Ceccucci, traduzioni di Orietta Abbati, Piero Ceccucci, Laura Naldini, Giorgio De Marchis, Simone Celani, Milano, BUR, 2007, 288 p.
Scritti di sociologia e teoria politica, a cura di Brunello De Cusatis, Roma, Settimo Sigillo, 1994, 222 p.
Una sola moltitudine, ed. Antonio Tabucchi/Maria José de Lancastre, Milano, Adelphi Edizione, 1979, portoghese/italiano
Il sonetto portoghese, dalle origini ai nostri giorni (trad. de dois sonetos de Passos da Cruz), trad. Leo Negrelli, Firenze, Il Fauno Ed., 1964.
Tre saggi di critica letteraria, ed. Sandro Naglia, in: "Tracce" n° 42-43, giugno 1996.
Tre sonetti di Fernando Pessoa, trad. Luigi Panarese, Firenze, "Quartiere" n.º 3.
L'ultima maschera di Fernando Pessoa: le «Quadras ao gosto popular», trad. Silvano Peloso, in: Quaderni Portoghesi, n.º 2, pp. 127-147. Milano, Autunno 1977.
Ultimatum e altre esclamazioni, ed. Ugo Serani, Roma, Biblioteca del Vascello, 1994, 111 p.
L’ultimo sortilegio, trad. Carmen Radulet, Milano, "Quaderni Portoghesi", n.° 2, Autunno 1977, pp. 108
Poesie di Fernando Pessoa, edizioni Passigli.
Economia & Commercio. Impresa, monopolio, libertà, a cura di Brunello De Cusatis, postfazione di Alfredo Margarido, Roma, Ideazione Editrice, 2000, pp. 283.
I racconti / Fernando Pessoa, Firenze, Passigli, 2005, 220 p. (contiene, in trad. italiana: A hora do Diablo (trad. di Roberto Mulinacci), O banqueiro anarquista (trad. di Ugo Serani), A very original dinner, Novelas policiárias (trad. di Amina Di Munno).
Pagine Esoteriche, Adelphi edizioni, Milano, 1997, A cura di S.Peloso
Il libro dell'inquietudine, a cura di Maria José de Lancastre, prefazione di Antonio Tabucchi, trad. di Maria José de Lancastre e Antonio Tabucchi, Milano, Feltrinelli, 1996.
Il libro dell'inquietudine, Newton & Compton Editori, Roma, 2006, a cura di Piero Ceccucci, traduzione di Piero Ceccucci e Orietta Abbati.
Saggi sulla lingua, cura e trad. di Simone Celani, Il filo, Roma, 2006.
Il caso Vargas, cura e trad. di Simone Celani, Il filo, Roma, 2006.
Pagine di Estetica, a cura di Micla Petrelli, Quodlibet, Macerata, 2007.
Racconti dell'inquietudine, a cura di Piero Ceccucci, tr. di Piero Ceccucci, Orietta Abbati, Laura Naldini, Giogio De Marchis, Simone Celani, BUR/Rizzoli, Milano, 2007.
Poesie, a cura di Piero Ceccucci, Prefazione di José Saramago, BUR/Rizzoli, Milano, 2009.
Il mondo che non vedo, a cura di Piero Ceccucci, Postfazione di José Saramago, trad. di Piero Ceccucci e Orietta Abbati, BUR/Rizzoli, Milano, 2009.
Il banchiere anarchico, introduzione di Fulvio Abbate, Nova Delphi Libri, Roma 2010.

La mia patria è la lingua portoghese...

di Fernando Pessoa

“Non piango per nessuna cosa che la vita porti o rapisca. Invece ci sono pagine di prosa che mi hanno fatto piangere. Mi ricordo, come se lo vedessi, la sera in cui, da bambino, lessi per la prima volta in un’antologia il celebre passo di Vieira sopra re Salomone: “…Eresse un palazzo…” E lessi fino alla fine, tremante, confuso; poi scoppiai in lacrime felici, come nessuna felicità reale mi farà piangere, come nessuna tristezza della vita mi farà imitare. Quel movimento ieratico della nostra chiara lingua maestosa, quell’esprimersi delle idee in parole inevitabili – scorrere di acqua perché esiste declivio, quello stupore vocalico in cui i suoni sono colori ideali: tutto questo mi offuscò per istinto come una grande emozione politica. E, l’ho detto, piansi: oggi, ripensandoci, piango ancora. Non è, no, la nostalgia dell’infanzia, della quale non ho nostalgia; è la nostalgia dell’emozione di quel momento, il rimpianto di non poter più leggere per la prima volta quella grande certezza sinfonica.
Non ho alcun sentimento politico o sociale. Eppure ho, in un certo senso, un alto sentimento patriottico. La mia patria è la lingua portoghese. Non m’importerebbe niente se invadessero od occupassero il Portogallo, a condizione che non mi disturbassero personalmente. Ma odio, con un odio vero, con l’unico odio che sento, non chi scrive male il portoghese, non chi non sa la sintassi, non chi scrive con un’ortografia semplificata, ma la pagina scritta male, come se fosse una persona vera; la sintassi sbagliata come se fosse qualcuno da picchiare; l’ortografia senza ipsilon, come uno sputo diretto che mi fa schifo indipendentemente da chi sputa.
Si, perché anche l’ortografia è una persona. La parola è completa se vista e sentita. E la gala della traslitterazione greco-romana me la veste col suo vero manto regio, per il quale è signora e regina”.

Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine, Milano, Impronte/Feltrinelli, 1996, p. 252.

José de Almada Negreiros (1893 – 1970)
Retrato de Fernando Pessoa, 1964 - Olio su tela
Colecção Centro de Arte Moderna, Fundação Calouste Gulbenkian
Copyright © Laura Za

Minha patria é a lingua portuguesa


“Não chóro por nada que a vida traga ou leve. Há porém paginas de prosa me teem feito chorar. Lembro-me, como do que estou vendo, da noute em que, ainda creança, li pela primeira vez numa selecta, o passo celebre de Vieira sobre o Rei Salomão, "Fabricou Salomão um palacio..." E fui lendo, até ao fim, tremulo, confuso; depois rompi em lagrimas felizes, como nenhuma felicidade real me fará chorar, como nenhuma tristeza da vida me fará imitar. Aquelle movimento hieratico da nossa clara lingua majestosa, aquelle exprimir das idéas nas palavras inevitaveis, correr de agua porque ha declive, aquelle assombro vocalico em que os sons são cores ideaes - tudo isso me toldou de instincto como uma grande emoção politica. E, disse, chorei; hoje, relembrando, ainda chóro. Não é - não - a saudade da infancia, de que não tenho saudades: é a saudade da emoção d'aquelle momento, a magua de não poder já ler pela primeira vez aquella grande certeza symphonica.
Não tenho sentimento nenhum politico ou social. Tenho, porém, num sentido, um alto sentimento patriotico. Minha patria é a lingua portuguesa. Nada me pesaria que invadissem ou tomassem Portugal, desde que não me incommodassem pessoalmente, Mas odeio, com odio verdadeiro, com o unico odio que sinto, não quem escreve mal portuguez, não quem não sabe syntaxe, não quem escreve em orthographia simplificada, mas a pagina mal escripta, como pessoa própria, a syntaxe errada, como gente em que se bata, a orthographia sem ípsilon, como escarro directo que me enoja independentemente de quem o cuspisse”.

DIZER POESIA - Isabel Branco e la grande poesia lusofona alla RDP Internacional

Tutti i venerdì, alle 01.30, 15.30 e 00.13, ora italiana.
di Domenico Condito

La poesia è sempre un dono speciale. E’ per questo che ricordo il giorno del mio incontro con la poetessa Isabel Branco: era il 17 aprile del 2009. Mi trovavo negli studi della RTP - Rádio e Televisão de Portugal, per il reportage televisivo sulla ricerca storica che avevo realizzato a Lisbona. Trascorremmo insieme il pomeriggio, visitando gli studi della RTP, dove Isabel lavora ormai da anni. Parlammo molto, e quell’incontro è fra le esperienze più care che ho vissuto in Portogallo. Le parole di Isabel fluivano semplici e profonde, e tutto risultava più vivo e naturale alla luce della sua sensibilità, del suo tono “azzurro”, come lo definisce Diego Martinez Lora. Era la “magia” di un’anima capace di cogliere la verità multiforme e stupefacente della vita anche nei risvolti più consueti del quotidiano. Ci salutammo con un forte abbraccio, che mi rese partecipe per sempre del suo universo umano e poetico. Tutto ciò avvenne in Portogallo, un paese, l’unico al mondo, che ha istituito una festa nazionale per celebrare il suo maggiore poeta, Luís de Camões.
Non mi sorprende, allora, che Isabel conduca oggi un programma sulla poesia alla RDP Internacional, la radio di lingua portoghese più ascoltata al mondo. La poetessa guida gli ascoltatori alla scoperta dei poeti del mondo lusofono; lei che, nata in Angola, ha conosciuto gli orrori della guerra e il dramma della separazione da quel paese che amerà per sempre.
Il programma, DIZER POESIA, va in onda ogni venerdì sulla RDPI, alle 01.30, 15.30 e 00.13, ora italiana. In Italia è possibile seguire il programma online (in diretta o registrato) sul sito della RTP, Rádio e Televisão de Portugal, o attraversola TV satellitare, piattaforma Sky, dopo aver effettuato la ricerca dei canali stranieri con il decoder.

DEZ DEGRAUS ATÉ AO SOL

Um dia, o meu sol brilhará
e em centelhas de azul,
em pedacinhos se repartirá.
Trilhados no limiar da dor,
da poesia e do eterno amor,
dez degraus... ascendentes a sul,
serão meu longo caminho até lá.
De imanências tais surgirá
em radiosa fonte de luz e calor
e de mim, para o mundo, restará.

Isabel Branco, Dez Degraus até ao Sol, Editorial 100, Vila Nova de Gaia 2007, p. 6

Domenico Condito e Isabel Branco
negli studi della RTP - Rádio e Televisão de Portugal

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