giovedì 16 febbraio 2012

"The City of the Dead" del regista portoghese Sergio Trefaut torna al Cairo

La presentazione all'Istituto Italiano di Cultura

Sergio Trefaut
(ANSAmed) - IL CAIRO, 14 FEB - Nella città dei morti al Cairo le tombe servono ai bambini per riconcorrersi, alle donne di casa per stenderci i panni, agli attori di un piccolo teatro ambulante per allestire il loro spettacolo di burattini. È quanto racconta il documentario del regista portoghese Sergio Trefaut, dedicato al più grande cimitero del mondo, dove le tombe sono case per un milione di persone.
Girato fra il 2004 e il 2009 e presentato per la prima volta al Cairo all'Istituto Italiano di Cultura nell'ambito del progetto co-finanziato dall'Ue di cinema Rising star, per giovani registi egiziani, il film fa entrare per la prima volta le telecamere nell'immensa necropoli, tuttora utilizzata come cimitero, per raccontare la vita degli abitanti. “Sono molto emozionato - ha raccontato il regista davanti ad una affollata platea – perché è la prima volta che questo film viene proiettato al Cairo e quindi sono molto interessato a conoscere che reazione provocherà qui''. Trefaut ha raccontato di non avere mai ottenuto l'autorizzazione a girare dalle autorità all'epoca dell'ex rais Hosni Mubarak e di avere deciso di dedicare un film alla città dei morti quando un amico gli ha raccontato di questo immenso cimitero nel quale migliaia di persone vivono, si sposano, vanno a scuola e organizzarono il più grande mercato in Egitto.
''Generalmente i cimiteri, ma anche gli ospedali, nella cultura occidentale sono sempre tenuti separati e lontani dai luoghi dei vivi e quindi volevo vedere come fosse possibile che la gente vivesse nel luogo dei morti, dove fosse il confine'', ha raccontato il regista.
Lo stesso stupore lo hanno manifestato gli spettatori egiziani, che, pur sapendo della città dei morti, non ne avevano mai sentito parlare gli abitanti. Come la madre di famiglia che seduta su una tomba racconta alla troupe dei suoi figli, tutti nati nella città dei morti. ''Per me questa è casa'', dice. (ANSAmed)

A seguire il documentario di Trefaut (la visualizzazione potrebbe richiedere qualche istante di attesa).

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