La Bíblia de Cervera è un meraviglioso codice miniato conservato nella Biblioteca Nacional de Portugal. Si tratta di una delle più antiche e notevoli bibbie sefardite che sono sopravvissute alla distruzione di gran parte delle comunità giudaiche di Castiglia e Aragona, a partire dal 1391, e all’espulsione degli ebrei dalla Spagna (1492) e dal Portogallo (1498).
Raro esempio di paleografia ebraica peninsulare del suo tempo, la Bíblia de Cervera è un manoscritto su pergamena in lingua e caratteri ebraici, realizzata a Cervera (Lérida, Spagna) nel 1299 -1300.
Il codice, formato da 451 fogli (a 2 colonne e 31 linee), è riccamente miniato e profuso d'oro e colori con motivi tratti dall'arte mozarabica e dalla religione giudaica. Comprende i libri dell’Antico Testamento, la masorah (analisi del testo biblico con note sulla scrittura e la pronuncia esatta delle parole, vocabolario e altre annotazioni), e un trattato grammaticale del Rabbino David Qimhi (1160?-1235?).
La Bíblia de Cervera occupa un posto di assoluto rilievo nell’ambito delle bibbie sefardite giunte fino ai nostri giorni, e non solo per l’antichità e l’eccezionale qualità tecnica e artistica. È uno dei pochi esempi di manoscritti ebraici datati e firmati. Il codice riporta non solo il nome del copista, Samuel Ben Abraham ibn Nathan, ma anche quello del suo miniaturista, Joseph Asarfati, ciascuno con una propria pagina di colofone. In particolare, l’indicazione del miniaturista costituisce un elemento di eccezionale rarità.
Il colofone del copista (f. 434) menziona il luogo, Cervera, in cui questi realizzò la sua opera, nonché le date di inizio, 30 luglio 1299, e di conclusione, 19 maggio 1300, del lavoro. In origine vi era annotato anche il nome del proprietario del codice. Successivamente questo venne cancellato, e lo spazio lasciato in bianco, probabilmente in seguito a un cambio di proprietà. In 20 punti del testo masoretico è indicato anche il nome del copista della masorah, Josue ben Abraham ibn Gaon.
Queste caratteristiche mettono in relazione il manoscritto di Cervera con altri importanti manoscritti ebraici provenienti dalla Spagna, come la Bibbia di Parigi (BNF, Paris, ms. Hébr. 20), realizzata a Tudela nel 1301, dove la masorah è stata scritta dallo stesso copista ibn Gaon, e la famosa Bibbia Kennicott (Bodleian Library, Oxford, Ms. Kenn. 1), compilata a La Coruna, per la quale il manoscritto della BNP è servito da modello diretto. Realizzata a una distanza di 176 anni, la Bibbia Kennicott mostra dei collegamenti inequivocabili con quella di Cervera, tanto nello stile come nel’iconografia, includendo aspetti più rari nelle bibbie analoghe del tempo, come il colofone del miniaturista con il nome iscritto nelle grandi lettere zoomorfe e antropomorfe presente in entrambi i codici.
Recentemente la Bíblia de Cervera è stata esposta al Metropolitan Museum of Art di New York.
A seguire, le immagini dei fogli messi in mostra a New York. Cliccando sulle singole immagini è possibile visualizzare gli ingrandimenti sul sito della BNP:
Bibbia di Cervera – Pagina finale del Pentateuco con micrografia (masorah) sui margini superiore e inferiore disposta a formare schemi geometrici (F. 118v.). L’inizio del Libro dei Profeti (Giosuè) (F. 119)
Bibbia di Cervera - Menorah (candelabro a sette braccia) in oro a pagina intera con ai lati due alberi di ulivo, come descritto nella visione del profeta Zaccaria (F. 316v.).
Finale del Libro dei Profeti con micrografia sul margine inferiore (F. 317).
(F. 434v. e 435).
Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi
(Fs. 435 v. e 436).
Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi
(Fs. 440v. e 441).
Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi
(Fs. 442 v. e 443).
Bibbia di Cervera - Pagine del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi
(F. 444 v. e 445).
Bibbia di Cervera - Pagina del Trattato di Grammatica "Sefer Haniqud", di David Qimhi: nella parte alta, due stelle di David con le rappresentazioni allusive delle armi dei Regni di Castiglia e del León, (F. 448v.). Colofone del miniaturista con motivi zoomorfici e antropomorifici che compongono la scritta: «Io Joseph il francese ho disegnato e dipinto questo libro» (F. 449).
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