venerdì 1 ottobre 2010

Lisbona - Il Centro Culturale de Belém

Un prestigioso centro di promozione della cultura portoghese e internazionale, un'opera architettonica straordinaria progettata da architetti italiani.

Il Centro Culturale de Belém (CCB) è una delle più prestigiose istituzioni culturali del Portogallo, sede di importanti eventi artistici, culturali e scientifici.
Gestito da una Fondazione di diritto privato e utilità pubblica, si propone di promuovere l’arte e la cultura in tutte le sue forme, dal teatro alla danza, dalla musica classica al jazz, dall’opera al cinema. Come attività complementare, il CCB rende disponibili i suoi spazi per la realizzazione di mostre, conferenze, convegni scientifici e riunioni professionali.
Il CCB è situato a Lisbona nella freguesia di Belém. Fu costruito agli inizi degli anni novanta. Doveva essere la sede della presidenza portoghese della Comunità Economica Europea (ora Unione Europea), ma dal 1993 venne utilizzato come centro culturale.

Quest’opera architettonica straordinaria è un prodotto del genio italiano. Il progetto fu realizzato da Vittorio Gregotti e dagli architetti facenti capo alla Gregotti Associati International.

“Sorge nella parte ovest di Lisbona, vicino alla sponda del fiume Tago; è concepito come una città nella città, avendo una composizione molto articolata fatta di padiglioni collegati fra loro da un sistema di strade pedonali e spazi aperti interni. Il complesso è costituito da tre moduli principali: il museo su quattro livelli con spazi espositivi a doppia e tripla altezza, i due teatri centrali ( da 1500 e 400 posti) con l’imponente torre scenica alta 3 metri ed infine il corpo che ospita il centro congressi al quale si accede attraverso le rampe del monumentale ingresso parallele al fronte strada. Esternamente il complesso è interamente rivestito da pannelli di tamponamento in pietra quasi come una fortezza, pannelli che rimandano alla pietra della Lisbona settecentesca. Il progetto originario prevede anche la costruzioni di altri due moduli, un albergo con 150 camere ad integrazione di un vicino palazzo del ‘700 ed un quinto modulo che costituirà una zona di servizi commerciali e sale cinematografiche. La costruzione di questi due ultimi moduli e quasi essenziale per la strategia del progetto, infatti essi completano una sequenza di temi e di relazioni col tessuto urbano circostante.
L’area di Belem ha avuto un ruolo importante nella storia del Portogallo e nell’immaginario collettivo il suo nome rimanda ancora all’antico porto da cui, nel periodo di massimo splendore, partivano le navi delle grandi attraversate oceaniche, delle scoperte e delle conquiste. All’inizio del XVI secolo, sotto re Manuel, inizia la costruzione del Monastero di Belem, della Chiesa di Santa Maria e della Torre di S. Vincenzo, opere tuttora esistenti che sebbene abbiano subito degli interventi successivi, possono ancora considerarsi fra le più importanti dell’architettura portoghese. Il terremoto del 1755 incoraggiò la famiglia reale a trasferirsi proprio a Belém ritenuta un’area più sicura e venne cosi’ costruito il Palazzo Reale.

I primi anni del ‘900 confermano l’importanza della zona nella vita del Portogallo, si insedierà qua infatti anche la presidenza della neonata Repubblica portoghese.
La conoscenza della storia di Lisbona e di Belém in particolare, ha guidato il disegno del progetto del Centro Culturale di Gregotti che dialoga con la città vecchia in maniera sapiente e studiata. Scrive lo stesso Gregotti: «…l’intimità delle distanze istituisce le differenze che ci hanno permesso di cogliere il tema monumentale del Centro Culturale di Belém in un microsistema urbano, costituendo così gli elementi di una strategia più complessa e flessibile alle diverse relazioni esterne ed interne dell’edificio: le strette strade che discendono ortogonalmente verso il fiume Tago e incontrano la piazza monumentale scandendo il Centro Culturale nelle sue parti, il fronte verso la Plaça do Imperio, piazza bruttissima ma con lo straordinario Mosteiro dos Jeronimos che ne definisce il lato parallelo al fiume, il percorso di attraversamento longitudinale interno, le terrazze verso il Tago…il digradare di tutto il sistema dalla piazza monumentale ai quartieri più minuti e popolari…Tutto questo ha ispirato il movimento e l’articolazione degli spazi interni che si confrontano con la semplicità monolitica dell’esterno»” – (Gregotti Associati International)

Dal giugno 2007, il Centro Esposizioni del CCB ospita la Fondazione di Arte Moderna e Contemporanea – Museu Berardo Collection.

Centro Culturale de Belém - Lisbona

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